Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 1 Maggio 2020

In pieno tempo pasquale viviamo questa giornata densa di ricordi legati al lavoro e alle tante lotte sostenute dai nostri padri per avere condizioni dignitose e accettabili in ambito lavorativo.

La Chiesa, non senza qualche ritardo, si è accorta dei profondi cambiamenti che stavano riguardando la società verso la fine dell’Ottocento, proponendo una lettura biblica al tema del lavoro. Così, oggi, ci accompagna in questa riflessione la figura di Giuseppe lavoratore. In questi tempi in cui il lavoro è un bene sempre più prezioso e fonte di grandi sofferenze, per chi non ce l’ha, per chi non ottiene soddisfazioni nel praticarlo, vale la pena di ricordare la visione cristiana del lavoro.

Dio per primo, creando il mondo, ci insegna che il lavoro contribuisce all’armonia del cosmo, rende l’essere umano simile a Dio nel creare, gli dona dimensione e dignità. Il fatto che Gesù stesso sia stato riconosciuto come carpentiere ci fornisce una precisa indicazione rispetto all’importanza dell’attività lavorativa.

Preghiamo e lottiamo per ottenere un lavoro che metta al centro la persona e la sua creatività, il suo percorso di vita e la sua dignità, senza immolarsi al dio profitto…

Commento a Mt 13, 54-58 (memoria facoltativa)

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