Padre Antonio Salinaro – Commento al Vangelo del 2 Novembre 2020

La morte è la ferita più profonda che tocca la vita di ogni uomo. Davanti alla morte si ferma tutto: il tempo sembra bloccato, il dolore ci rivolta dentro noi stessi e la tristezza del distacco ci invita all’isolamento.

Sembra che qualsiasi relazione sia interrotta per sempre!! Abbiamo perso chi amavamo. Invece il Vangelo e la vita ci dicono qualcosa di più: che le persone che ci hanno preceduto nel regno dei cieli continuano ad essere amate; ancora possiamo incontrarle nell’interiorità del nostro cuore, possiamo ricordarle (portare al cuore), in un profumo, in un gesto, in una parola che ne evoca la presenza alimentando il nostro amore e affetto.

Una persona muore veramente quando la dimentichiamo, per questo la chiesa ci invita al suffragio, per non dimenticare mai chi ci ha amato e continua a farlo in maniera nuova e diversa forse ancora più intima. Ogni persona che ha attraversato la nostra vita ha lasciato un segno che rimarrà sempre con noi. Le cose che amiamo non ci abbandonano mai per questo l’amore è più forte della morte.

E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.


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