p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo del giorno, 23 Aprile 2020

La Parola nel tempo della distanza

 IL DIO DELL’AMORE DANZANTE

Giovanni 3,31-36
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna. Ma chi non ascolta il Figlio non vedrà vita.

Chi crede in Gesù ha la vita eterna.
La fede è il luogo dove si incontrano l’umano e il divino, e quando Dio e l’uomo si siedono alla stessa tavola l’ordinaria vita diventa straordinaria.
Credere, fondarsi sul vangelo, seguirlo, è la ricetta per dare infinito gusto alla vita, perché permette di riconoscere e gustare la vita nascosta in ogni cosa: a casa, a scuola, nella fatica, nelle relazioni, nella luce delle foglie, nel bambino che nasce, nelle fornaci termonucleari delle stelle.

Il luogo in cui c’è “gusto di vivere” noi però lo troviamo nelle cose quotidiane, vissute con l’apertura e la cura di chi invita un amico a cena. Vissute con amore. Se alla vita manca questo gusto, è davvero priva di senso. Oltre al gusto di vivere, esiste un “gusto di credere”: quando divino e umano si incontrano e cenano alla stessa tavola allora succede qualcosa di grande.
Infatti, in che cosa credo quando dico “io credo”?

L’oggetto della fede cristiana non è una dottrina, una morale, una ascesi, o il fatto di credere che Qualcosa c’è, ma è molto di più: oggetto della fede è l’amore di Dio, un Dio che ama per primo, ama senza condizioni, ama in perdita, fino all’estremo.
L’amore è il pane di cui vive l’uomo. Sulla terra come in cielo.

Chi non crede nell’amore, chi non lo ascolta o lo svende, ha già la morte nel cuore.
Chi invece crede nell’amore vive cose che meritano di non morire, ha in sé la vita dell’Eterno, una vita di una qualità indistruttibile, capace di attraversare la morte e di rifiorire dovunque, per sempre.

Nel pensiero dominante oggi la “vita eterna” sembra interessare poco, anche ai cristiani. Forse perché la immaginiamo come durata interminabile, come una ripetizione in fondo noiosa.
Ma l’eternità non è durata, è invece gusto di vivere, intensità, la creatività giocosa dell’amore.
Il Dio in cui io credo è il Gesù delle nozze di Cana, che si prende cura, con il vino migliore, DELLA GIOIA DEGLI UOMINI; è il Dio che ama il profumo di Betania, il Dio del gioioso amore danzante.

È questa la vita dell’Eterno.

Fonte

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