Oasi Mariana Betania – Commento al Vangelo del 11 Settembre 2019

Attenzione ad entrare nella beatitudine per davvero
e a non essere perseguitati e odiati per i nostri peccati,
o per la fragilità della nostra presunzione,
che si fissa, e scatena ferro e fuoco pur di raggiungere
il proprio tornaconto. Quella non è persecuzione beata,
e purtroppo non porta a nulla, se non ad illudersi
di essere nel giusto, quando invece,
si è solo chiusi dentro il proprio io.
Ma se la causa dell’odio è il Figlio dell’uomo,
cioè il Messia Signore, e la voglia di annunciare
con gioia il suo amore,
ed è a causa sua che soffriamo, allora sì, siamo beati,
veramente felici di essergli fratelli, compagni,
amici, nell’umiltà, nella verità, nella carità,
di chi ha il solo desiderio di mettere i propri passi
sulle orme di lui, mano nella sua mano,
occhi nei suoi occhi, cuore nel suo cuore,
non importa se di giorno o di notte,
se crocifissi o osannati,
purché siamo sempre più uniti e stretti a lui.

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Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6, 20-26


In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore

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