Mons. Costantino Di Bruno – Commento alle letture del 14 Agosto 2019

Il commento alle letture del 14 Agosto 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Dove sono due o tre riuniti nel mio nome

Dt 34,1-1 2; Sal 65; Mt 18,15-20

Dice Gesù: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. È una promessa che sempre Cristo Signore manterrà. Ma cosa significa essere riuniti, o fare qualcosa, o parlare, o agire, o muoversi, o riunirsi nel nome di Gesù? Prendiamo un esempio dall’Antico Testamento e di certo saremo aiutati nella comprensione.

Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto. Il Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche». Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani». Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l’uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga (1Sam 17,41-51).

Davide va contro il Filisteo con una fionda e cinque pietre. Ma non va nel nome della sua fionda, ma del suo Dio. Chi è il Dio di Davide? È il Creatore del cielo e della terra, il Signore, l’Onnipotente, il Dio degli eserciti celesti. Quando si va nel suo nome non c’è bisogno neanche della fionda. Il Signore lo può abbattere anche da solo. Ma poiché Davide deve mostrare ad ogni uomo che il suo Dio è superiore ad ogni altro, per questo motivo va lui a combattere il Filisteo. Tutta la terra conoscerà il suo Signore. Ci riuniamo noi nel nome di Cristo perché tutto l’universo, per noi, conosca chi è Gesù? Ci troviamo insieme con la sua fede, carità, speranza, prudenza, giustizia, fortezza, temperanza, umiltà, pazienza, misericordia, amore, perdono? Se non mostriamo la bellezza divina e umana del nome di Gesù al mondo non siamo riuniti nel suo nome. Davide mostra la potenza del nome del suo Dio. Noi cosa mostriamo di Cristo Gesù? Cosa facciamo vedere agli altri? Se l’altro non vede il nome di Cristo agente in noi, come farà a credere in Lui? Se non riveliamo Lui, non siamo nel nome del Signore.

Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Nel nome della sua verità, della sua grazia, della sua Parola, della sua luce, della sua Croce e Risurrezione. Nel nome di Gesù vuol dire essenzialmente andare rivestiti di Cristo per manifestare la bellezza del nostro Cristo ad ogni nostro fratello. Se ogni discepolo mostrasse all’altro la bontà, la santità, la purezza del suo Cristo e si lasciasse vincere dalla bontà e dalla bellezza del Cristo dei fratelli, il mondo verrebbe e si convertirebbe. Vedrebbe e cambierebbe opinione su Gesù, sulla Chiesa, sul cristiano, sul Vangelo, sulla Parola, sulla morale. Vedrebbe cose inimmaginabili, impensabili, divine, non terrene, non di questo mondo. Vedrebbe al centro del mondo rinascere e rifiorire il vero volto di Dio sul volto di ogni discepolo di Gesù.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i discepoli sempre manifestino la bellezza di Gesù.

Fonte@MonsDiBruno

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