Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 8 Giugno 2022

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MERCOLEDÌ 08 GIUGNO – DECIMA SETTIMANA T. O . [C]

Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.

Queste parole di Gesù è come se fossero state pronunciate per il nostro tempo. Oggi infatti tutto viene dichiarato amore, diritto, dignità dell’uomo nella totale disobbedienza alla Legge, ai Profeti, a Cristo Gesù, allo Spirito Santo, al Padre nostro celeste. Oggi il pensiero del mondo è entrato nel Vangelo ed è questo pensiero il solo principio di esegesi e di ermeneutica della Parola del Signore nostro Gesù Cristo. Commetti adulterio? Anche questo è amore. Uccidi una persona nel grembo della madre? È un diritto della madre gestire il suo corpo come essa vuole? Uccidi una persona inabile o ammalata? È dignità delle persona umana porre fine ad ogni sofferenza. Distruggi la famiglia con il divorzio? È grande segno di civiltà e di progresso. Dici calunnie, false testimonianze, infanghi il tuo prossimo con ogni parola cattiva? Che male c’è. Ognuno può dire ciò che vuole e ciò che pensa. La coscienza non viene minimamente scalfita. Anzi oggi l’uomo è come se non avesse più coscienza. È come se fosse morta. Degli altri Comandamenti neanche a parlarne. Neanche più esistono.

È sufficiente poi aprire qualche pagina della Scrittura sia dell’Antico che del Nuovo Testamento è subito viene messo in luce che la moralità cui è chiamato il cristiano è altissima. Ecco un esempio: “Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro e della durezza del loro cuore. Così, diventati insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza e, insaziabili, commettono ogni sorta di impurità. Ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.

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Perciò, bando alla menzogna e dite ciascuno la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. Adiratevi, ma non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date spazio al diavolo. Chi rubava non rubi più, anzi lavori operando il bene con le proprie mani, per poter condividere con chi si trova nel bisogno. Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per un’opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo (Ef 4,17-32).

Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.  Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità.

Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. Di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare, mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce. Per questo è detto: «Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà». Fate dunque molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore. E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo (Ef 5,1-20).

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LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 5,17-19

Il cristiano è obbligato a parlare dal Vangelo e secondo il Vangelo agire. Se parla dal pensiero del mondo e secondo il pensiero del mondo agisce, sappia che ha rinnegato Cristo e il suo mistero di salvezza e di redenzione. Se rinnega Cristo, non è più cristiano. La Madre nostra celeste ci aiuti affinché mai rinneghiamo Gesù Signore.

Fonte