Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 4 Ottobre 2020

A voi sarà tolto il regno di Dio

DOMENICA 4 OTTOBRE (Mt 21,33-43)

Gesù è vero profeta del Padre. Lui è venuto per dare ad ogni Parola dei profeti pieno compimento. In Lui ogni promessa di Dio è divenuta un sì. Ma Lui non è stato ascoltato dal suo popolo, anzi è stato “cacciato fuori dalla vigna e ucciso”. Poiché Cristo Gesù è Lui il regno di Dio, Israele rimane senza regno. A chi sarà dato Gesù Signore? A tutti coloro che lo accolgono e in Lui, con Lui, per Lui vorranno divenire una cosa sola. Non sarà un passaggio indolore. Non avendo i figli di Abramo accolto il suo Cristo, il Padre non può più stare con loro. Essi saranno lasciati a se stessi. I frutti di questo abbandono sono di vero disastro: “Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è lasciata a voi deserta! Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. Egli disse loro: «Non vedete tutte queste cose? In verità io vi dico: non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sarà distrutta»” (Mt 23,37-24,2). Nel Vangelo secondo Luca la profezia è ancora più esplicita: “Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»” (Lc 19,41-44). Il Padre non conosce nessuno come suo, se non in Cristo, con Cristo, per Cristo. Se i figli di Abramo vorranno ritornare a Dio, a Cristo dovranno ritornare. È verità rivelata.

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

In questa parabola Gesù non narra solo il passato del suo popolo che va fino alla sua crocifissione. Rivela anche quale sarà il futuro di esso. Rifiutando Lui, è il regno di Dio che viene rifiutato. Il regno ha però una sua vita che necessariamente proseguirà fino alla fine del mondo. Se il regno morisse con il loro rifiuto, verrebbe meno la promessa del Signore di benedire nella discendenza di Abramo tutte le nazioni della terra. Possiamo paragonare il regno di Dio ad un treno che passa, si ferma, chi vuole sale in esso. Chi non sale rimane escluso. Così va intesa la parola di Gesù: “A voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti”. Infatti dopo la sua gloriosa risurrezione Gesù ha ordinato ai suoi apostoli di iniziare la predicazione da Gerusalemme. Si esclude dal regno chi non crede in Cristo Gesù. Sappiamo anche che Paolo sempre si è recato dai Giudei prima e poi dai pagani. Tutta la Chiesa delle origini è discendenza di Abramo secondo la carne. Pur essendosi convertiti molti, il popolo non passò a Cristo, non entrò nella nuova via. Secondo Paolo Apostolo vi sarà un giorno in cui Israele si convertirà a Cristo. Quando questo avverrà è un mistero che a nessuno è stato rivelato. Una verità va affermata, perché chiara evidenza storica: in Cristo Gesù veramente si sono compiute tutte le parole di Dio. Tutte, nessuna esclusa.

Madre di Dio, Angeli, Santi, otteneteci una fede vera, pura, sana in Cristo Gesù.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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