Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2020

Il commento alle letture del 30 Luglio 2020 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Li getteranno nella fornace ardente

GIOVEDÌ 30 LUGLIO (Mt 13,47-53)

Nel Libro di Daniele è rivelato che essere gettati nella fornace ardente era la punizione che il re di Babilonia aveva riservato a tutti coloro che si fossero rifiutati di adorare la statua da lui eretta nel centro della città: “Il re Nabucodònosor aveva fatto costruire una statua d’oro, alta sessanta cubiti e larga sei, e l’aveva fatta erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. Un banditore gridò ad alta voce: «Popoli, nazioni e lingue, a voi è rivolto questo proclama: Quando voi udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, vi prostrerete e adorerete la statua d’oro che il re Nabucodònosor ha fatto erigere. Chiunque non si prostrerà e non adorerà, in quel medesimo istante sarà gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente». Alcuni Caldei si fecero avanti per accusare i Giudei e andarono a dire al re Nabucodònosor: «O re, vivi per sempre! Ci sono alcuni Giudei, che hai fatto amministratori della provincia di Babilonia, cioè Sadrac, Mesac e Abdènego, che non ti obbediscono, o re: non servono i tuoi dèi e non adorano la statua d’oro che tu hai fatto erigere». Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto».

Allora Nabucodònosor fu pieno d’ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente. Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, i calzari, i copricapi e tutti i loro abiti, e gettati in mezzo alla fornace di fuoco ardente. Poiché l’ordine del re urgeva e la fornace era ben accesa, la fiamma del fuoco uccise coloro che vi avevano gettato Sadrac, Mesac e Abdènego. E questi tre, Sadrac, Mesac e Abdènego, caddero legati nella fornace di fuoco ardente. Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore” (Dn 3,1-24). I tre giovani si lasciano gettare nelle fiamme, ma non rinnegano il loro Dio. Essi non mettono in dubbio la parola del re. Sanno che essa è un editto irrevocabile. Lo sanno, disobbediscono per non rinnegare il loro Dio.

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Anche il nostro Dio ha emanato un editto irrevocabile. Chiunque si rifiuta di adorare Lui, obbedendo alla sua Parola e mettendo in pratica le sue Leggi, sarà gettato per l’eternità nella Geenna o fornace eterna, dalla quale mai più si uscirà. Qual è il pensiero dei cristiani dei nostri giorni? Questo editto è carta straccia. Dio, anche se lo ha detto un tempo, oggi lo ha abrogato. La sua misericordia è più grande della nostra disobbedienza e il suo cuore è più forte dei suoi occhi. Il suo cuore oscura i suoi occhi e ogni peccatore entrerà nella sua gloria eterna. Questo però dice il cristiano che si è fatto una sua Scrittura, un suo Vangelo, una sua Tradizione, un suo Magistero, una sua Teologia e anche un suo Dio ad immagine dei pensieri del suo cuore. Una cosa il cristiano deve sapere: Lui è obbligato ad attenersi a ciò che è scritto. Dalla prima pagina della Genesi all’ultima dell’Apocalisse, mai Dio ha dichiarato abrogata una sola Parola. Anzi, ogni sua Parola successiva sempre conferma quella precedente. La storia testimonia che non c’è vita per quanti escono dalla Parola. Noi siamo usciti dalla Parola e non scriviamo leggi di vita. Scriviamo solo leggi di morte.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i discepoli camminino di verità in verità.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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