Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 28 Ottobre 2021

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SIMONE E GIUDA APOSTOLI

Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.

Il monte è il luogo della presenza di Dio, perché è il luogo dove cielo e terra si congiungono. Almeno guardando da lontano. Si vuole dire che Gesù si reca alla presenza del Padre. Si rifugia presso il Padre. Si lascia avvolgere dal Padre. Questa immersione e avvolgimento in Dio e da Lui dura per tutta la notte. Infatti sul monte va per pregare e passa tutta la notte pregando Dio, cioè il Padre suo. Più lunga e intensa è la preghiera e più grande è l’opera da compiere. Gesù così ci insegna che quando si deve agire nel nome del Padre, il Padre va sempre consultato. Si consulta nella preghiera, fatta nel silenzio, in luogo solitario, senza che essa venga disturbata e senza ingerenza di voci umane. Nel silenzio che avvolge ogni cosa, c’è spazio solo per ascoltare la voce di Dio. Quando invece la preghiera è fatta nel frastuono è difficile separare voce di Dio e voce degli uomini. Gesù invece è certo che solo la voce del Padre ascolta.

L’opera di Gesù non solo è importante per questo momento storico particolare. Essa è importante per tutto il tempo fino all’avvento di cieli nuovi e terra nuova. Quest’opera dovrà durare fino alla consumazione dei secoli.  La missione di Cristo mai dovrà venire meno. Se viene meno è la salvezza dell’umanità che viene meno. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di Apostoli, cioè inviati. I dodici Apostoli sono le colonne della Chiesa di Cristo Gesù. Colonne di verità, luce, grazia, vita eterna. Colonne per il dono dello Spirito Santo. Oggi Cristo Gesù è tra il Padre e l’umanità per mezzo della mediazione degli Apostoli. Oggi questa verità è morta e sepolta anche nella Cattolicità. Un tempo si credeva nella mediazione universale di Cristo Gesù, mediazione in Cristo, con Cristo, per Cristo,  mediazione della Chiesa, nella Chiesa, per e con la Chiesa. Oggi in questa mediazione di Cristo e della Chiesa non si crede più. Si può andare a Dio per vie dirette, senza Cristo Gesù e senza la sua Chiesa. Senza mediazione della Chiesa, muore la stessa Chiesa, perde il suo vero fine. Da questo versetto risulta manifesto che gli Apostoli furono chiamati sul monte. Gesù è presso il Padre. Gli Apostoli sono presso il Padre. Gesù li chiama dal cuore del Padre. Il Padre nello Spirito Santo sceglie. Gesù chiama e forma.

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Ora Gesù discende dal monte e si ferma in un luogo pianeggiante. C’è grande folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone. Il mondo è dinanzi a Gesù. Perché la gente va da Gesù? Perché ognuno coltiva una speranza segreta nel cuore e sa che Gesù è capace di dare compimento ad essa. La speranza non è solo per le cose del corpo, ma anche per le realtà dello spirito, dell’anima. L’uomo non sente solo la sua povertà fisica che è assenza di beni ma anche di salute fisica. Sente anche la povertà dello spirito e dell’anima. Gli manca la luce vera, la vita, la giustizia, la verità, la carità, la speranza. Cristo dona tutto.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 6,12-19

In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Ecco le motivazioni che spiegano perché la folla cerca Gesù. Lo cerca per ascoltare la sua Parola, ma lo cerca anche per essere guarita dalle sue malattie. Anche quelli che sono tormentati da spiriti impuri sono guariti. Gesù è persona che realmente dona. Cosa è la religione di Cristo Gesù? Essa è dono. Dono del Padre di Cristo Gesù agli uomini. Dono di Cristo Gesù ad ogni uomo. Dono di ogni uomo a Cristo Gesù perché Gesù ne faccia dono al Padre. Gesù si dona agli uomini donando la sua verità, la sua grazia, la sua Parola onnipotente, creatrice, risanatrice. L’uomo si dona a Cristo accogliendo la sua Parola e prestando ad essa piena obbedienza. Si ascolta per obbedire. Il miracolo serve a Gesù per mostrare la verità del suo essere e del suo operare. Il miracolo è solo segno che deve condurre alla fede in ogni Parola di Gesù. Il miracolo è vano se da esso non si perviene alla vera fede in Cristo.

Gli ammalati neanche più chiedono a Gesù la guarigione. Cercano solo di toccarlo. Da Lui esce una forza che guarisce tutti. Gesù è uno, i bisognosi molti. Perché Gesù non guarisce tutti in una sola volta con una sola parola? È cosa santa pensare che dinanzi a Gesù non vi sono masse anonime. Vi sono singole persone. Ogni persona vuole essere trattata da persona, vista come persona, amata come persona, curata come persona, servita come persona. Ma anche riconosciuta nella sua dignità di persona. Dinanzi a Gesù non vi sono persone-oggetto, persone da comandare, persone da obbligare, persone da rendere schiavi, persone da privare della loro intelligenza, volontà, razionalità.

La religione di Gesù è la religione della dignità della persona umana. È la religione del servizio di luce e amore. È la religione della vocazione. È la religione dell’obbedienza alla Parola, alla Verità, allo Spirito Santo. Tutto è finalizzato perché si giunga alla perfetta obbedienza alla volontà del Padre. È la religione dell’invito a riscoprire la propria dignità di persona fatta ad immagine e somiglianza del suo Creatore, Signore, Dio. È la religione nella quale nessuna persona è schiava dell’altra persona, perché tutti figli del Padre e tutti obbedienti a Lui in ogni cosa. La religione cristiana è religione veramente divina, soprannaturale, realmente trinitaria. Oggi è il trascendente, il divino che sta scomparendo da essa.

È la religione nella quale ogni figlio del Padre manifesta e rivela ad ogni altro figlio del Padre come si obbedisce al Padre, nello Spirito Santo e sempre condotti e guidati da Lui. È la religione della cura della santità della persona. Poiché dinanzi a Gesù non vi è la massa, ma la persona, anche il miracolo è servizio alla persona e non alla massa. Ogni persona ha il diritto di incontrarsi con Cristo, sentire Cristo, ascoltare Cristo, parlare con Cristo, con il suo Cristo. È un diritto universale.

Noi diciamo: No, grazie, a quella religione nella quale in nome di Cristo Gesù si odia, si calunnia, si dicono false testimonianze. Ci si vendica e con perfidia si distrugge e si annienta l’altro spiritualmente e fisicamente. Si commettono adulteri. Si divorzia. Si abortisce. Si giustifica ogni disordine sessuale. Si commettono i più orrendi crimini come fossero atti di grande santità. Questa religione è lo scandalo del mondo. Chi non si distacca e non si separa da questa religione è complice di ogni male che in essa viene perpetrato. Chi non si separa è responsabile perché attesta di approvare il male che si vive in essa. Noi diciamo: No, grazie, a quella religione nella quale in nome di Cristo Gesù i cristiani sono “sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa (Rm 1,29-32). Madre di Gesù, vieni in nostro aiuto. Liberaci da questa religione perversa.

Fonte | @MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.