Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 27 Settembre 2020

Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna

DOMENICA 27 SETTEMBRE (Mt 21,28-32)

Nella parabola dei due figli è contenuta tutta la storia dell’umanità. Ad ogni uomo il Signore chiede che si obbedisca alla sua Parola, che si cammini nella sua Legge, che si faccia la sua volontà. C’è l’uomo che dice a Dio di non volere obbedire, poi si pente, si converte, fa la volontà del suo Dio. Nel mondo pagano, immagine di questa conversione è Ninive. Alla parola di Giona si è convertita: “Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Ninive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!». Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece” (Gio 3,1-10). Il Signore nostro Dio sempre chiede la conversione per il ritorno nell’obbedienza alla sua volontà. Anzi Lui attende che il peccatore si converta e viva. È il suo grande desiderio.

Immagine invece di colui che prima dice sé e poi si abbandona all’idolatria e all’immorale è il popolo del Signore. Il giorno prima sigilla con il suo Dio un patto di alleanza, nell’obbedienza alla legge, il giorno dopo si abbandona all’idolatria: “Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dal monte, fece ressa intorno ad Aronne e gli disse: «Fa’ per noi un dio che cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell’uomo che ci ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto». Aronne rispose loro: «Togliete i pendenti d’oro che hanno agli orecchi le vostre mogli, i vostri figli e le vostre figlie e portateli a me». Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne. Egli li ricevette dalle loro mani, li fece fondere in una forma e ne modellò un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto!». Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore». Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento” (Es 32,1-6). La storia del popolo di Dio è stato una continua ribellione. La conversione alla Parola durava qualche momento. Poi di nuovo nella disobbedienza.

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Nel primo figlio sono raffigurati prostitute e pubblicani. Costoro si erano rifiutati di obbedire alla Legge del Signore. Poi, ascoltando la Parola di Giovanni, si sono convertiti e hanno emendato la loro vita. Il secondo figlio sono invece scribi, farisei, capi dei sacerdoti. Costoro sono con Dio solo per finzione. L’ipocrisia è la loro religione. Hanno ascoltato Giovanni e non gli hanno creduto. Hanno perseverato nella loro disobbedienza. La Parola risuona nel mondo. Chi si converte fa la volontà di Dio. Chi rimane nel suo peccato di disobbedienza, mai potrà dire di essere con Dio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci obbedienti alla Parola di Gesù in ogni cosa.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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