Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 26 Aprile 2022

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MARTEDÌ 26 APRILE – SECONDA SETTIMANA DI PASQUA [C]

Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

È giusto che noi conosciamo il momento nel quale siamo chiamati a predicare Cristo Gesù, innalzato da Dio al centro dell’universo e della storia per la salvezza di ogni uomo.  Oggi, nell’attuale contesto storico due sono i grandi problemi che affliggono l’umanità. Da un lato c’è l’ostinazione diabolica dell’uomo di rifiutare Dio come suo unico e solo Creatore e Signore. Rifiutando Dio con vero rifiuto satanico, si rifiuta Cristo Gesù e lo Spirito Santo e si rifiuta anche la Chiesa, Sacramento di Cristo per portare agli uomini la salvezza di Dio. Questo rifiuto satanico oggi ha raggiunto picchi di violenza e di opposizione alla Chiesa mai conosciuti prima. Oggi è in atto tutta una strategia finalizzata a chiudere la bocca dei cristiani perché non ricordino all’uomo neanche le sue più elementari verità di creazione. Essi oggi neanche possono più dire che il genere umano è composto di persone diverse, ma complementari, fatto cioè di maschi e di femmine. Oggi deve l’uomo crearsi da sé, lasciandosi creare da altri uomini, che hanno preso il posto di Dio. Ma sono solo miseri Dèi e miseri Onnipotenti. La loro scienza è per la rovina, non per la salvezza. La loro scienza mai creerà un solo maschio o una sola femmina,

La natura manipolata da una scienza incapace, sempre produrrà ingenti danni a tutti coloro che si consegnano ad essa. Ora già dire che la scienza è incapace di creare veri maschi e vere femmine, è grave delitto di omofobia. Allora bisogna condannare la stessa natura per delitto di omofobia, perché è essa che crea veri maschi e vere femmine. La scienza deve sempre ricordarsi che ogni qualvolta interviene a suo arbitrio sulla terra, miseramente fallirà. Non sono io a dirlo. È la storia che lo grida. Dio non ha dato potere alla scienza contro la verità, glielo ha dato per la verità della natura e la verità della natura è la creazione di veri maschi e di vere femmine. Dall’altro lato, dal lato dei cristiani, vi è non solo la rinuncia a difendere la verità del loro Dio e Signore. Vi è molto di più.

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Vi è un disegno satanico di distruggere Cristo. Ma distruggendo Cristo a che serve il cristiano? Il cristiano serve in quanto porta ad ogni uomo l’antidoto contro i morsi velenosi del serpente antico che oggi sta mordendo ogni uomo, compreso ogni cristiano. Se il cristiano non porta questo antidoto e non lo dona agli uomini, la sua presenza è inutile e dannosa. Cristo non è stato innalzato dal Padre solo per i cristiani. I cristiani sono coloro che hanno accolto Cristo come unica e sola sorgente di vita contro la morte che li tieni schiavi e il peccato che li fa suoi servi. La salvezza del Padre, Cristo Gesù è data ad ogni uomo perché ogni uomo giace nella morte. Ogni uomo è già stato morso dai serpenti brucianti e se non guarda Cristo Gesù, innalzato al centro dell’universo e dell’umanità, di certo morirà. I figli di Israele realmente morivano e anche noi realmente siamo morti alla vita della grazia e della verità. Siamo morti alla vita di Dio.

LEGGIAMO IL TESTO DI Gv 3,7-15

Gesù è innalzato sul legno della croce. Chi guarderà a Lui con uno sguardo di fede, non morirà. Chi si rifiuterà di guardare a Cristo con fede, morirà. Non morirà perché non ha guardato Cristo. Morirà perché è già nella morte. Cristo Gesù infatti non è Serpente Innalzato per la morte. La morte è già nell’uomo, scorre già nelle sue vene. L’uomo di certo morirà. Il Serpente è per dare la vita. Per impedire che venga la morte.

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Possiamo paragonare il Serpente Innalzato al sangue dell’agnello pasquale sparso sugli stupiti delle porte e sull’architrave. Chi credeva e spargeva di sangue l’entrata della sua casa, aveva salvi i primogeniti. Quanti non spargevano il sangue, si trovano in casa morti sia i primogeniti degli uomini come anche quelli degli animali. Ogni altra interpretazione non corrisponde alla verità di Cristo Gesù. Ma che significa crede in Cristo Gesù? Significa fare della sua Parola la sola ed unica Legge della nostra vita.

Fare di Lui il solo Signore al quale prestare ogni obbedienza. Cristo e la sua Parola sono una cosa sola. Fede in Cristo e fede nella sua Parola sono una cosa sola. Mai si potrà separare Cristo dalla Parola, dal Vangelo, dalla Verità, dalla Grazia, dalla Luce, dall’obbedienza perché si divenga in Lui Parola, Vangelo, Verità, Grazia, Luce per ogni altro uomo che vive sulla terra. Cristo Gesù separato dalla Parola, dal Vangelo, dalla Verità, dalla Luce, dalla Grazia, dall’obbedienza, dall’ascolto, dalla fede, a nulla serve. È questa la sostanziale differenza tra la figura del serpente di bronzo innalzato da Mosè e Cristo Gesù innalzato e datoci dal Padre per la nostra vita eterna. Cristo Gesù non solo va guardato, va guardato e accolto come sola Parola di salvezza e di vita eterna. È in Lui che si diviene salvezza e vita eterna.

La Madre di Dio ci faccia di fede pura.