Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 25 Aprile 2020

Il commento alle letture del 25 Aprile 2020 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Il Signore agiva insieme con loro

SABATO 25 APRILE (Mc 16,15-20)

Padre, Figlio e Spirito Santo nella creazione, nella redenzione, nella salvezza sono una sola opera, e tuttavia ognuno agisce secondo la sua divina ed eterna essenza personale. L’amore che tutto governa e tutto muove è del Padre. La grazia che tutto crea e tutto rinnova è di Cristo Gesù. La comunione che è essenza della vita è dello Spirito Santo. Nel mistero della Beata Trinità ogni Persona vive di comunione eterna. Anche nella creazione e nella redenzione la vita è dalla comunione di ogni essere creato. Anche il corpo di Cristo vive, opera, produce dal mistero dell’amore del Padre, per la grazia di Cristo, nella comunione dello Spirito del Signore. Questa verità è mirabilmente rivelata in Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi: “Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole. Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito” (2Cor 12,4-13). Dove la comunione non regna tra il cristiano e Cristo, il cristiano e lo Spirito Santo, il cristiano e il Padre, il cristiano e gli altri cristiani, nessun frutto di vita eterna potrà essere prodotto. La vita eterna è dalla comunione.

San Paolo sempre aggiunge verità a verità. La Lettera agli Efesini così celebra il mistero della comunione nell’unità: “Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità” (Ef 4,4-16). Questo mistero di unità e di comunione mai va dimenticato. Ogni cristiano con ogni altro cristiano. Ogni cristiano con Cristo nello Spirito Santo. Non si è con Cristo se non si è con il suo corpo.

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Gesù agisce con il cristiano, se il cristiano agisce con il cristiano e insieme agiscono per formare il corpo di Cristo. Se il corpo di Cristo non viene formato, il Signore non agisce con il cristiano e neanche il cristiano con il cristiano. Si spezza l’unità, muore la comunione. Non si lavora per formare il corpo di Cristo. Si compiono opere vane.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che mai rompiamo l’unità e la comunione con Gesù.

Fonte@MonsDiBruno

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