Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 20 Maggio 2021

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Poiché mi hai amato prima della creazione del mondo

GIOVEDÌ 20 MAGGIO (Gv 17,20-26)

L’amore prima della creazione del mondo è amore di generazione nell’oggi dell’eternità. Questa verità è già rivelata nei Salmi: «Io stesso ho stabilito il mio sovrano sul Sion, mia santa montagna». Voglio annunciare il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Chiedimi e ti darò in eredità le genti e in tuo dominio le terre più lontane. Le spezzerai con scettro di ferro, come vaso di argilla le frantumerai» (Sal 2,6-9). “Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato. Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek»” (Sal 110 (109) 1-4). Prima della creazione del mondo, non è solo questo l’amore con il quale il Padre ha amato Cristo Gesù.

L’amore prima della creazione del mondo è aver messo nelle mani del Figlio tutto il mistero della creazione e della redenzione, della grazia e della verità, della luce e della vita eterna. Ecco come l’Apostolo Paolo canta questo amore: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria” (Ef 1,3-14). Ecco l’amore del Padre: tutto ha posto in Cristo, tutto deve avvenire per Cristo, tutto deve compiersi con Cristo. Senza Cristo, il Padre non opera, non salva, non redime, non crea, non ama.

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

È cosa giusta chiedersi: perché oggi il discepolo di Gesù sta precipitando da questa purissima fede in Gesù Signore? Quali sono le cause di questo rinnegamento della verità del suo Signore, Redentore, Dio? La causa è solo una: il distacco o separazione dalla Parola del Signore, dalla Tradizione della Chiesa e dal suo Magistero di duemila anni di insegnamento. Facendosi ognuno maestro di se stesso, si è separato dalla sorgente della verità. Perdendo la verità di Cristo, il cristiano ha perso la sua verità.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che il cristiano ritrovi la verità di Gesù.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.