Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 20 Dicembre 2019

Il commento alle letture del 20 Dicembre 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Avvenga per me secondo la tua parola

VENERDÌ 20 DICEMBRE (Lc 1,26-38)

Più una persona è ricca di grazia e più abbonda in essa la sapienza. Più si è colmi di sapienza e più si inclini a fare la volontà del Signore nella conoscenza e nella verità di essa. In molti diciamo di fare la volontà di Dio, ma, non essendo pieni di grazia, manchiamo di sapienza, non conosciamo la verità della volontà di Dio e di conseguenza agiamo secondo il nostro sentimento, convinti di obbedire al nostro Dio e Signore. La Vergine Maria è piena di grazia, piena di saggezza, cammina di verità in verità e di fede in fede, non appena l’Angelo le rivela cosa il Signore ha deciso di fare in Lei, nel suo seno verginale, subito chiede all’Angelo che le manifesti le modalità. La volontà di Dio va fatta secondo le regole stabilite da Lui. Oggi è molta, moltissima la volontà dell’uomo fatta passare per volontà di Dio. Ma la volontà dell’uomo mai sarà assunta da Dio come sua volontà. I risultati sono di non salvezza, non redenzione, non giustificazione, non conversione, non santificazione, non edificazione del corpo di Cristo Signore. Maria non deve fare nulla. In Lei, per Lei deve fare tutto Dio. Sarà lo Spirito Santo a renderla Madre del Figlio dell’Altissimo, del Verbo Eterno, rimanendo Lei Vergine per sempre. Ecco perché è necessario crescere, come la Madre di Dio, ogni giorno, di grazia in grazia e di luce in luce. Così sapremo sempre mettere da parte ogni nostra umana sapienza e intelligenza e anche sapienza e intelligenza soprannaturali, per farci guidare dalla Parola attuale, che è la sola che ci rivela le modalità secondo le quali la volontà di Dio va realizzata. Sostituendo oggi il cristiano, quasi in ogni cosa, la volontà di Dio con la sua volontà, egli attesta di essere estremamente povero di grazia divina, privo di Spirito Santo, carente di luce soprannaturale, scarso di modalità vere. Tutto è la grazia per un discepolo di Gesù.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Più si è in grazia e più la nostra fede si apre ai misteri della salvezza. Nessuna creatura al mondo è piena di grazia come la Vergine di Nazaret. E nessuna creatura possiede neanche una fedele simile alla sua, che è fede di abbandono, consegna, offerta della propria vita Dio, nell’anima, nello spirito, nel corpo, perché si compie la sua divina volontà. Osserviamo oggi la vita del cristiano. Dai frutti che essa matura, dobbiamo necessariamente dedurre che in essa vi è totale assenza di grazia. Mancando la grazia, anche la saggezza è assente. Le domande che ci poniamo sono tante, le risposte mai potranno essere quelle di Dio. Qual è il frutto più triste che stiamo producendo? Mentre la Vergine Maria ha fatto sì che il Verbo eterno si facesse carne nel suo seno, noi stiamo a poco a poco togliendo Cristo dal cuore, dalla mente, dalla volontà, dal mistero della stessa Chiesa. L’opera che Dio ha fatto in Maria noi la stiamo frantumando, cancellando, dichiarando non essenziale, non necessaria, addirittura cosa vana. Non può il cristiano camminare nella storia povero di grazia e di verità. Lui, come Cristo, in Cristo, con Cristo, per Cristo è stato costituito luce, verità, grazia, vita eterna per ogni uomo. Lui muore alla grazia e il mondo rimane nella morte.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano cresca in grazia e in verità.

Fonte@MonsDiBruno

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