Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 2 Marzo 2020

Il commento alle letture del 2 Marzo 2020 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Venite, benedetti del Padre mio

LUNEDÌ 2 MARZO (Mt 25,31-46)

Ai nostri giorni, solo i dannati “credono” nell’inferno. Ecco cosa dicono a noi da questo luogo di tormento eterno: “Pentiti, diranno tra loro, gemendo con animo angosciato: «Abbiamo dunque abbandonato la via della verità, la luce della giustizia non ci ha illuminati e il sole non è sorto per noi. Ci siamo inoltrati per sentieri iniqui e rovinosi, abbiamo percorso deserti senza strade, ma non abbiamo conosciuto la via del Signore. Quale profitto ci ha dato la superbia? Quale vantaggio ci ha portato la ricchezza con la spavalderia? Tutto questo è passato come ombra e come notizia fugace, come una nave che solca un mare agitato, e, una volta passata, di essa non si trova più traccia né scia della sua carena sulle onde; oppure come quando un uccello attraversa l’aria e non si trova alcun segno del suo volo: l’aria leggera, percossa dal battito delle ali e divisa dalla forza dello slancio, è attraversata dalle ali in movimento, ma dopo non si trova segno del suo passaggio; o come quando, scoccata una freccia verso il bersaglio, l’aria si divide e ritorna subito su se stessa e della freccia non si riconosce tragitto. Così anche noi, appena nati, siamo già come scomparsi, non avendo da mostrare alcun segno di virtù; ci siamo consumati nella nostra malvagità». La speranza dell’empio è come pula portata dal vento, come schiuma leggera sospinta dalla tempesta; come fumo dal vento è dispersa, si dilegua come il ricordo dell’ospite di un solo giorno” (Cfr. Sap 5,1-16). Per una gioia avvelenata di morte eterna, per non aver governato i loro istinti di malvagità, cattiveria, superbia, e ogni altro vizio, per la loro stoltezza e insipienza, sono finiti nella perdizione e nella dannazione eterna. Gesù rivela al mondo intero che l’amore è la via della beatitudine eterna. L’egoismo è via di perdizione eterna. Una vita chiusa in se stessa è inferno sulla terra e nell’eternità.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Se un solo dannato potesse uscire dall’inferno, sarebbe il più grande credente in Cristo Gesù e anche il più grande evangelizzatore della sua Parola. Non darebbe sonno ai suoi occhi. Percorrerebbe la terra in lungo e in largo al fine di convincere gli uomini che la fede nella Parola è la sola via che conduce nella beatitudine eterna. Gesù, che viene dall’eternità, ha consumato la sua vita. Tutto ha fatto per insegnarci la verità dell’aldilà. Ha sigillato la sua predicazione con il suo sangue versato sulla croce. La sua Parola è purissima verità. Anche moltissimi santi in visione in spirito hanno contemplato la realtà dell’inferno. San Paolo fu rapito al terzo cielo. Queste visioni dell’aldilà li hanno confermati nella loro missione evangelizzatrice. Oggi i cristiani non credono più né nell’inferno né nel Paradiso. La loro apatia, accidia, indifferenza è grande.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci di vera fede nella Parola uscita dalla bocca di Gesù.

Fonte@MonsDiBruno

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