Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 18 Novembre 2021

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Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Ormai Gesù è vicino a Gerusalemme. “Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa”. Gesù piange perché vede la sua fine. Vede la città rasa al suolo, il suo tempio profanato e distrutto. I suoi figli dispersi per il mondo. Per comprendere il pianto di Gesù, ci si deve lasciare aiutare da un brano del Libro delle Lamentazioni: “Come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo! È divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni; la signora tra le province è sottoposta a lavori forzati. Piange amaramente nella notte, le sue lacrime sulle sue guance. Nessuno la consola, fra tutti i suoi amanti. Tutti i suoi amici l’hanno tradita, le sono divenuti nemici. Giuda è deportato in miseria e in dura schiavitù.

Abita in mezzo alle nazioni, e non trova riposo; tutti i suoi persecutori l’hanno raggiunto fra le angosce. Le strade di Sion sono in lutto, nessuno si reca più alle sue feste; tutte le sue porte sono deserte, i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono afflitte ed essa è nell’amarezza. I suoi avversari sono suoi padroni, i suoi nemici prosperano, perché il Signore l’ha afflitta per i suoi misfatti senza numero; i suoi bambini sono andati in esilio, sospinti dal nemico. Dalla figlia di Sion è scomparso ogni splendore. I suoi capi sono diventati come cervi che non trovano pascolo; camminano senza forze davanti agli inseguitori. Gerusalemme ha peccato gravemente ed è divenuta un abominio. Quanti la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità. Anch’essa sospira  e si volge per nasconderla. Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta, e con cui il Signore mi ha afflitta nel giorno della sua ira ardente. Dall’alto egli ha scagliato un fuoco, nelle mie ossa lo ha fatto penetrare. Ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto tornare indietro. Mi ha reso desolata, affranta da languore per sempre.

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S’è aggravato il giogo delle mie colpe, dalla sua mano sono annodate. Sono cresciute fin sul mio collo e hanno fiaccato la mia forza. Per questo piango, e dal mio occhio scorrono lacrime, perché lontano da me è chi consola, chi potrebbe ridarmi la vita; i miei figli sono desolati, perché il nemico ha prevalso»  (Cfr Lam 1,1-22). Gerusalemme piange per la sua rovina, per la morte dei suoi figli migliori, perché è rimasta sola, sconsolata, senza abitanti. Gesù piange per la grazia sciupata dalla città. In verità non è la città che ha sciupato la grazia. Sono stati i suoi capi a impedire che l’acqua della grazia giungesse in ogni cuore. Per il peccato di uno, periscono tutti. Ecco le parole con le quali Gesù rende ragioni del suo pianto: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!”. A Gerusalemme è stata data ogni grazia per comprendere, convertirsi. Gesù tutto ha fatto, tutto ha detto, ha dato ogni segno, ha compiuto ogni miracolo. Ma i capi con ostinazione diabolica si sono opposti ad ogni suo insegnamento. Addirittura è stato anche chiamato indemoniato. “Ma ormai è stato nascosto ai tuoi occhi”. Qui Gesù fa allusione alla sua gloriosa risurrezione. La fede deve essere data a Lui mentre è sulla croce. È la croce il luogo della vera fede. Con la risurrezione Gesù non è più visibile. Con la risurrezione il luogo della fede non è più Cristo Gesù, sono i suoi discepoli. La fede nasce per la loro parola. La via della fede sarà domani la testimonianza dei suoi Apostoli.

LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 19,41-44

Questa è profezia e infallibilmente si compirà. “Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte”. Viene annunziata la distruzione della città santa.  Questa profezia è Parola infallibile di verità. Si compirà in ogni sua parte. La profezia viene proferita oggi, ma non si compie oggi. Neanche si compie domani. Si compie nel giorno e nell’ora stabiliti dal Padre celeste. Va detto che ogni Parola di Gesù è profezia. Essa infallibilmente si compie. Gesù lo dice: “Distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra”. Perché questa distruzione e devastazione? Perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata. Qual è la ragione teologica nascosta nelle Parole di Gesù? La ragione è nell’alleanza del Signore con il suo popolo. La terra è dono di Dio. Essa è data per promessa fatta ad Abramo.

Si rimane in essa per fedeltà all’Alleanza. L’Alleanza è stipulata sull’impegno di ascoltare sempre la voce del Signore. Cristo Gesù è voce del Dio vivente. Lui stesso è il Dio vivente. Avendo la città deciso di non ascoltare il suo Dio, Dio non può essere la sua vita. La distruzione di Gerusalemme è scritta nella Legge dell’Alleanza. È una delle maledizioni annunciate dal Signore. “Il Signore solleverà contro di te da lontano, dalle estremità della terra, una nazione che si slancia a volo come l’aquila: una nazione della quale non capirai la lingua, una nazione dall’aspetto feroce, che non avrà riguardo per il vecchio né avrà compassione del fanciullo. Mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, finché tu sia distrutto, e non ti lascerà alcun residuo di frumento, di mosto, di olio, dei parti delle tue vacche e dei nati delle tue pecore, finché ti avrà fatto perire.

Ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutta la tua terra cadano le mura alte e fortificate, nelle quali avrai riposto la fiducia. Ti assedierà in tutte le tue città, in tutta la terra che il Signore, tuo Dio, ti avrà dato. Durante l’assedio e l’angoscia alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni dei tuoi figli e delle tue figlie che il Signore, tuo Dio, ti avrà dato. L’uomo più raffinato e più delicato tra voi guarderà di malocchio il suo fratello e la donna del suo seno e il resto dei suoi figli che ancora sopravvivono, per non dare ad alcuno di loro le carni dei suoi figli, delle quali si ciberà, perché non gli sarà rimasto più nulla durante l’assedio e l’angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città. La donna più raffinata e delicata tra voi, che per delicatezza e raffinatezza non avrebbe mai provato a posare in terra la pianta del piede, guarderà di malocchio l’uomo del suo seno, il figlio e la figlia, e si ciberà di nascosto di quanto esce dai suoi fianchi e dei bambini che partorirà, mancando di tutto durante l’assedio e l’angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città” (Dt 28,49-57).

Ecco cosa dice il Signore a Salomone sul tempio appena consacrato: «Ho ascoltato la tua preghiera e la tua supplica che mi hai rivolto; ho consacrato questa casa, che tu hai costruito per porre in essa il mio nome per sempre. I miei occhi e il mio cuore saranno là tutti i giorni. Quanto a te, se camminerai davanti a me come camminò Davide, tuo padre, con cuore integro e con rettitudine, facendo quanto ti ho comandato, e osserverai le mie leggi e le mie norme, io stabilirò il trono del tuo regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide, tuo padre, dicendo: “Non ti sarà tolto un discendente dal trono d’Israele”.

Ma se voi e i vostri figli vi ritirerete dal seguirmi, se non osserverete i miei comandi e le mie leggi che io vi ho proposto, se andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti ad essi, allora eliminerò Israele dalla terra che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. Questo tempio sarà una rovina; chiunque vi passerà accanto resterà sbigottito, fischierà di scherno e si domanderà: “Perché il Signore ha agito così con questa terra e con questo tempio?”. Si risponderà: “Perché hanno abbandonato il Signore, loro Dio, che aveva fatto uscire i loro padri dalla terra d’Egitto, e si sono legati a dèi stranieri, prostrandosi davanti a loro e servendoli. Per questo il Signore ha fatto venire su di loro tutta questa sciagura”» (Cfr 1Re 9, 1-9). La Madre del Signore ci ottenga la grazia di credere che ogni Parola di Gesù infallibilmente si compie nel tempo e nell’eternità. Amen.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.