Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 15 Giugno 2020

Il commento alle letture del 15 Giugno 2020 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Ma io vi dico di non opporvi al malvagio

LUNEDÌ 15 GIUGNO (Mt 5,33-37)

La legge del taglione è legge che ha rivoluzionato le relazioni tra gli uomini. Viene abolita la legge di Lamec: “Lamec disse alle mogli: «Ada e Silla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamec, porgete l’orecchio al mio dire. Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamec settantasette»” (Gen 4,23-24). Viene posto un grande limite alla vendetta. Essa mai dovrà superare il danno subìto. Siamo subito dopo l’uscita del popolo di Dio dalla dura schiavitù d’Egitto, che è avvenuta circa mille e duecento anni prima della venuta sulla nostra terra del Figlio Unigenito del Padre nella carne: “Quando alcuni uomini litigano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un’ammenda, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato. Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido. Quando un uomo colpisce l’occhio del suo schiavo o della sua schiava e lo acceca, darà loro la libertà in compenso dell’occhio. Se fa cadere il dente del suo schiavo o della sua schiava, darà loro la libertà in compenso del dente” (Es 21, 22-27). Non è la legge perfetta. Ma è un inizio.

Con il Siracide – sono passati più di mille anni dall’Alleanza del Sinai – viene abolita la vendetta. È chiesto ad ogni figlio di Abramo di essere ricco di perdono e di misericordia, lontano dall’odio e dal rancore: “Chi si vendica subirà la vendetta del Signore, il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come può chiedere la guarigione al Signore? Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile, come può supplicare per i propri peccati? Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore, chi espierà per i suoi peccati? Ricòrdati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui” (Sir 28,1-7). Il principio su cui si fonda questa Legge è altamente soprannaturale. Ogni uomo pecca dinanzi al suo Signore. Ha bisogno di continuo perdono, misericordia, pietà, compassione. Può chi non perdona chiedere perdono? Chi non usa misericordia bussare al cuore misericordioso del Padre celeste? Chi non ha pietà dei suoi fratelli implorare pietà per i suoi peccati? Se l’uomo vuole ottenere il perdono, deve perdonare, mai si deve vendicare, mai comportarsi da spietato verso quanti lo hanno offeso. Siamo passati dalla vendetta limitata alla non vendetta, al perdono.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

Con Gesù avviene un cambiamento non solo di quantità, quanto di natura, di essenza. Dalla vendetta limitata, dalla non vendetta, dal perdono e dalla misericordia si passa alla rinunzia di ogni nostro diritto sia materiale che spirituale, sia fisico che morale. Dinanzi al malvagio ci si arrende. Nessuna reazione. Ti tira uno schiaffo, gli porgi l’altra guancia. Ti toglie la tunica, gli dai anche il mantello. Ti costringe a fare un miglio con lui, tu ne fai due. A chi chiede, si dona. A chi desidera un prestito, mai si devono voltare le spalle. Si può fare il bene? Esso va fatto, se è nelle possibilità di farlo. Gesù Signore trasforma la sua vita in Legge per ogni suo discepolo. Lui si lasciò crocifiggere, inchiodare, flagellare, sputare, schiaffeggiare, insultare, deridere. Ma rimase sempre in silenzio, come pecora muta condotta al macello. Gesù Crocifisso è la perfezione assoluta della Legge dell’amore. Non solo Gesù si è lasciato crocifiggere, lo ha fatto anche per la nostra redenzione eterna. Lui ha offerto la sua vita per la nostra salvezza, espiando per noi il debito che era impagabile in eterno. Solo contemplando Gesù Crocifisso si ha la piena verità e l’altissimo significato di questo precetto d’amore.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano viva questa purissima Legge.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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