Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 12 Febbraio 2021

Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!

VENERDÌ 12 FEBBRAIO (Mc 7,31-37)

Leggendo i Salmi sempre vengono proclamate le grandi opere del Signore, sempre si attesta di Dio che Lui ha fatto e fa grandi cose. Il suo amore in nulla si è risparmiato. Sempre Lui ha manifestato la sua grande misericordia: “Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Rendete grazie al Dio degli dèi, perché il suo amore è per sempre. Rendete grazie al Signore dei signori, perché il suo amore è per sempre. Lui solo ha compiuto grandi meraviglie, perché il suo amore è per sempre. Ha creato i cieli con sapienza, perché il suo amore è per sempre. Ha disteso la terra sulle acque, perché il suo amore è per sempre. Ha fatto le grandi luci, perché il suo amore è per sempre. Il sole, per governare il giorno, perché il suo amore è per sempre. La luna e le stelle, per governare la notte, perché il suo amore è per sempre. Colpì l’Egitto nei suoi primogeniti, perché il suo amore è per sempre. Da quella terra fece uscire Israele, perché il suo amore è per sempre. Con mano potente e braccio teso, perché il suo amore è per sempre. Divise il Mar Rosso in due parti, perché il suo amore è per sempre. In mezzo fece passare Israele, perché il suo amore è per sempre. Vi travolse il faraone e il suo esercito, perché il suo amore è per sempre. Guidò il suo popolo nel deserto, perché il suo amore è per sempre. Colpì grandi sovrani, perché il suo amore è per sempre. Uccise sovrani potenti, perché il suo amore è per sempre. Sicon, re degli Amorrei, perché il suo amore è per sempre. Og, re di Basan, perché il suo amore è per sempre. Diede in eredità la loro terra, perché il suo amore è per sempre. In eredità a Israele suo servo, perché il suo amore è per sempre. Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi, perché il suo amore è per sempre. Ci ha liberati dai nostri avversari, perché il suo amore è per sempre. Egli dà il cibo a ogni vivente, perché il suo amore è per sempre. Rendete grazie al Dio del cielo, perché il suo amore è per sempre” (Sal 136 (135) 1-26).

Ma tutto questo amore non è stato compreso dal suo popolo. Non ha prodotto i frutti sperati. Più il Signore abbondava in misericordia e più il suo popolo si sprofondava nell’idolatria. Si apriva alla fede solo per questi momenti in cui assisteva ai prodigi del suo Dio. Poi ritornava nei suoi peccati.

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà, cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Leggendo il Vangelo notiamo che vi è una stessa sorte per il Padre celeste e per il Figlio suo Cristo Gesù. Come il Padre è stato sempre rinnegato, abbandonato, deluso, tradito dai figli d’Israele, così anche Cristo Gesù godeva della stima solo per i miracoli che lui faceva. La gente non si convertiva alla sua Parola. Il rifiuto dei capi del popolo con scribi, farisei, sadducei, erodiani giunge fino alla condanna a morte e la consegna a Pilato perché lo facesse crocifiggere. La stessa sorte di Gesù è anche dei suoi discepoli. Anche loro sono accolti se fanno miracoli e compiono prodigi in favore della gente. Se poi iniziano a predicare il Vangelo, allora l’odio si scatena contro di loro e giunge anche al martirio. Oggi notiamo la stessa cosa. Finché le parrocchie e le diocesi si votano alle opere di carità materiali, esse sono bene accolte dalla gente. Quando si tratta di predicare il Vangelo o di annunciare Cristo Signore, allora la gente si rivolta contro. Ma il discepolo di Gesù è obbligato ad annunciare Cristo, la sua verità, la sua grazia, la sua mediazione, la sua luce. Mai un’opera di carità potrà dispensare dalla missione di predicare il Vangelo ad ogni creatura. Spostare l’asse dalla predicazione del Vangelo alle opere di carità e far consistere il Vangelo in qualche aiuto da dare ai poveri della terra, è grande tradimento di Cristo e della sua missione di salvezza. La missione evangelizzatrice è nel dono del Vangelo puro, integro, senza alterazioni.

Madre della Redenzione, Angeli, Santi, otteneteci la grazia di essere fedeli al Vangelo.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.

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