Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 18 Gennaio 2022

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Gesù è la compassione di Dio (Mc 1,41; 8,2) che attraversa la storia con l’autorità che gli viene da Dio (Mc 1,22; 11,28), l’autorità dell’amore che mira unicamente al bene dell’altro, compreso il proprio avversario. Il bene di una donna con la febbre (Mc 1,29-31), di un lebbroso (Mc 1,40-45), di un paralitico perdonato (Mc 2,1-12), di peccatori e pubblicani (Mc 2,13-17) e il bene della conoscenza: che sensi nascosti sottendono il digiuno (Mc 2,18-22) e il sabato (Mc 2,23-28)? In breve la legge, le istituzioni. 

Di questo tratta propriamente il brano evangelico di oggi, la quarta delle cinque controversie con scribi e farisei (Mc 2,1-3,6). Il racconto è semplice: Gesù e i suoi discepoli in viaggio attraversano campi di grano e quest’ultimi strappano spighe per farsi strada e per nutrirsi. Nulla da eccepire se non il fatto, fanno notare a Gesù alcuni farisei, che ciò avviene di sabato, quindi illecitamente, secondo una casistica rabbinica. Sono in gioco il valore dell’istituzione sabato, delle sue reinterpretazioni e più in generale della Legge.

A Gesù è richiesta una giustificazione del comportamento dei suoi: tacendo si rende corresponsabile. La risposta si snoda in due momenti. In primo luogo egli ribadisce, in sintonia con una lunga tradizione rabbinica, il significato originario di questa istituzione e della legge in genere: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” (Mc 2,27). La Legge e le istituzioni sono un dono il cui fine è il bene dell’uomo, al servizio del suo bisogno e della sua gioia. Dove ciò non accade è perché esse si sono sostituite alla centralità dell’uomo, complicandone con le loro casistiche la vita. L’ idolatria della norma come norma straniera – dice Gesù – a Davide e ai suoi, ai profeti di ieri e di oggi. 

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A questo proposito amo riferire queste parole attualizzanti di David Maria Turoldo: “E se la Chiesa non è per l’uomo, non è degna di fede, non è Chiesa. E se le politiche non sono per l’uomo, vadano alla malora tutte le politiche. Maledetto l’uomo che non è per l’uomo, maledetta ogni fede, ogni idea che non è per l’uomo”. 

In secondo luogo la risposta di Gesù apre uno spiraglio nuovo su Gesù: “ Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato” (Mc 2,28). Il lettore deve porsi la domanda: “Chi è dunque costui?” (Mc 5,1) che risponde così sul sabato, che guarisce, che perdona i peccati? È l’inviato dal cielo, il Figlio dell’uomo, a esercitare la sua signoria su tutto ciò che impedisce all’uomo di essere compiutamente uomo: la morte, il male e una certa lettura della Legge e delle istituzioni. E proprio il suo essere inviato dà un’autorità singolare e unica al suo stesso insegnamento.

fratel Giancarlo


Fonte

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