Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 16 Dicembre 2021

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Gesù viene perché l’abbiamo tradito!

Un peccato frequente negli uomini di tutti i tempi è la dimenticanza, l’oblio del passato, anche di quello che annulla il ricordo delle meraviglie che Dio ha compiuto a nostro favore e degli impegni che noi abbiamo liberamente contratto con Lui, primo fra tutti quello della fedeltà all’alleanza e alle promesse battesimali.

L’oscuramento della memoria è come un velo nero che il maligno stende sulla nostra coscienza. Cancella i sensi di colpa e ci immerge in un pericoloso torpore, come un preludio di morte. Quello che fa dire ripetutamente a San Paolo; «E’ ormai tempo di svegliarsi dal sonno», «Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà». Oggi a svegliarci è la figura davvero maestosa di Giovanni Battista. È Gesù a descriverlo: dice di lui che è più di un profeta, è un nobile ed eroico testimone, è la “voce” che grida nel deserto e preannuncia la sua venuta, gli prepara la via, lo battezza nel Giordano e l’addìta come “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”.

Arriva a dire che tra i nati di donna non vi è alcuno più grande di Giovanni Battista. Il battesimo del Battista nelle acque del Giordano doveva servire come iniziale purificazione e segnare i primi passi verso la conversione; quel parziale risveglio che poteva preludere alla totale purificazione che Cristo stesso opererà con la sua passione e morte. Il tradimento che rischia di diventare irreparabile è quello che si commette con il rifiuto, il “no” all’Amore che perdona.

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È il peccato contro lo Spirito Santo, il peccato imperdonabile. Che non capiti mai a nessuno.