Monaci Benedettini Silvestrini – Commento al Vengelo del 11 Gennaio 2022

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Gesù, un sabato a Cafarnao.

Secondo la geografia biblica, Cafarnao divenne il domicilio abituale di Gesù durante il suo ministero pubblico in Galilea. Ed era una cittadina di frontiera, abitata esclusivamente da popolazione giudaica. Nel brano odierno, Marco ci descrive una giornata-tipo del ministero pubblico di Gesù in quella città. E quindi, da vero ebreo, Gesù si reca in sinagoga pure lui, non da semplice uditore ma ci va per insegnare.

Però il suo è un insegnamento fuori dal comune e stupisce i suoi interlocutori. Infatti “insegnava loro come uno che ha autorità”. Gesù è presentato qui come il Maestro per eccellenza, l’annunciatore del vangelo del regno, che parla con autorità propria. Quindi è comprensibile questo stupore del pubblico, atteggiamento che ormai stiamo perdendo. Perché gli Scribi si limitavano ad interpretare e applicare la legge nella loro qualità di giudici, sotto la guida di un celebre rabbino.

Gesù, invece, insegna diversamente perché non ha bisogno di intermediari, parla di se stesso, insegna con la pienezza dello Spirito, con accento personale che mette in contatto con Dio. E questo che fa la differenza. “Taci! Esci da lui”. L’autorità di Gesù anche sul demonio, è il primo caso di esorcismo che incontriamo, è uno dei tanti segni che accompagnano il ministero di Gesù. “So chi sei tu, il Santo di Dio”! Il diavolo avverte subito nella presenza di Gesù qualcosa di minaccioso.

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Oggi, come ai tempi di Gesù, il diavolo senza sosta, continua a tormentare il mondo ma siamo fiduciosi nel potere dello Spirito Santo e nell’aiuto del padrone della messe, perché i segni che accompagnano l’opera di Evangelizzazione sono anche evidenti. Purtroppo, il diavolo è una realtà da non sottovalutare. Come non ricordare nella tradizione monastica, le battaglie di Sant’Antonio contro il demonio.

Infatti il diavolo come leone ruggente, anche oggi, va in giro, cercando chi divorare, quindi armiamoci sempre delle armi della fede.