Martín Luque – Commento al Vangelo del 13 Aprile 2021

626

In continuità con quella di ieri, la liturgia di oggi ci propone la seconda parte della dialogo di Nicodemo con Gesù. Il Signore sta invitando questo giudeo influente ad abbandonare i propri schemi mentali per accogliere la novità di un nuovo tipo di vita “secondo lo spirito”. Queste parole, tuttavia, lasciarono Nicodemo piuttosto sconcertato tanto da non poter fare altro che chiedere: «Come può accadere questo?».

Gesù, forse anche con un poco di ironia, risponde che è davvero curioso che “un maestro d’Israele” rimanga tanto sorpreso davanti alle cose di Dio, che si suppone siano di sua competenza. Ma non lo lascia nell’oscurità e passa a rivelargli un grande mistero. Nella prima parte del dialogo, Gesù aveva sottolineato che la nuova Vita viene dallo Spirito Santo (cfr. Gv 3,5); adesso, gli insegna che tale Vita ci verrà donata grazie a Lui. Per fargli capire in che modo questo avverrà, Gesù mostra un parallelismo con la storia di Mosè e il serpente di bronzo. (cfr. Nm 21, 4-9).

In quella occasione, il popolo, stanco della fatica del suo peregrinare nel deserto, cominciò a sentire la nostalgia per i giorni d’Egitto e a maledire Dio e Mosè per la loro situazione. Dio, per castigo di tale ingratitudine, mandò i serpenti velenosi che fecero una grande strage tra il popolo. Però Mosè intercedette per la sua gente e il Signore comandò di fare un serpente di bronzo e metterlo in alto in modo che fosse ben visibile e «chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita» (Nm 21,8). Questo misterioso simbolo è richiamato da Gesù per farci vedere in che modo ci darà la Vita divina. Come il serpente di bronzo guariva quelli che stavano morendo per i morsi dei serpenti – evocando il dramma del peccato dei nostri primi padri – così Gesù darà la vita a tutti coloro che “volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (cfr, Gv 19,37).

Il messaggio che Gesù rivolge a Nicodemo ci impegna perché è un invito ad accogliere la vita che Dio ci dona e a farci curare le nostre ferite e le nostre miserie, come gli Israeliti nel deserto. Per questo, è importante ascoltare quello che il Signore ci insegna in questa giornata: che la Vita, con la “v” maiuscola, è possibile se guardiamo e manteniamo nel nostro cuore Gesù Crocifisso.

Martín Luque


Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo 

Leggi altri commenti al Vangelo del giorno