Luis Cruz – Commento al Vangelo del 17 Ottobre 2021

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Prendendo lo spunto da una richiesta perché il Signore agisca da giudice nella spartizione di una eredità, Gesù narra la parabola dell’uomo ricco, il cui fine nella vita è quello di accumulare beni per se stesso, dimenticandosi delle necessità degli altri.

È interessante vedere come Gesù arriva al cuore delle persone. Partendo da una richiesta apparentemente di poca importanza, Gesù sa mettere quella persona davanti al suo vero problema. Non tanto l’eredità, quanto la relazione profonda con suo fratello: a che ti serve avere tanti beni, se poi finisci chiuso in te stesso, soddisfatto di te, incapace di frequentare tuo fratello?

In questa parabola anche noi possiamo identificarci con il personaggio principale. E non tanto perché possediamo tante ricchezze materiali, ma soprattutto una grande ricchezza spirituale. Tutti siamo ricchi in energie, sogni, speranze, iniziative, talenti, capacità.

E la domanda che Gesù ci fa è radicale: Che te ne fai di tutta questa ricchezza? Vivrai per te stesso, chiuso in te, soddisfatto di te?
Come dice Papa Francesco, «c’è un mistero nel possesso delle ricchezze! Hanno la capacità di sedurci e di farci credere che ci troviamo nel Paradiso terrestre. Invece, questo paradiso terrestre è un luogo privo di prospettive […].

Vivere senza prospettive è una vita sterile, vivere senza speranza è una vita triste. L’attaccamento alle ricchezze ci produce tristezza e ci rende sterili. Dico attaccamento, non dico amministrare bene le ricchezze, perché le ricchezze sono destinate al bene comune, a tutti. Se il Signore le dà a una persona è perché le impieghi a vantaggio di tutti, non solo per se stesso, non perché le chiuda nel suo cuore, in modo che poi diventi corrotto e triste. Le ricchezze senza generosità ci fanno credere che siamo potenti, come Dio. Ma alla fine ci tolgono la cosa migliore, la speranza» (Papa Francesco, Omelia a Santa Marta, 25 maggio 2015).

In compagnia di Gesù entriamo poveri e usciamo ricchi. Egli dona il suo cuore perché scompaiano le preoccupazioni degli altri, perché possiamo condividere ciò che ci è proprio, i doni che ci ha dato insieme a tutti, per poter gustare e godere in questo mondo con grandezza d’anima.

Luis Cruz


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