Il Vangelo del giorno – sabato 16 giugno 2018 – Gesuiti

La possibilità che il linguaggio ci offre di esprimere l’affermazione e/o la negazione in maniera sintetica e senza ambiguità mette quasi paura. Dire “sì”, dire “no” senza giri di parole, senza nascondere o confondere il proprio pensiero dietro le cose o i discorsi. Gesù prende come esempio di discorso dietro al quale possiamo nasconderci, proprio quello che dovrebbe essere la garanzia massima della sincerità: il giuramento. Più è grande e solenne, più il giuramento si presta a distogliere l’attenzione dal punto in questione; più si tirano in ballo cose grandi e importanti (il cielo, la terra, la Città santa, Dio stesso), più ci si defila e ci si sottrae dalla responsabilità di quello che si sta dicendo.

Sappiamo bene che certi “sì” e certi “no” hanno un peso specifico e una densità enormi, perché in essi concentriamo tutti noi stessi. Quando li pronunciamo noi siamo tutti lì, sopra quel “sì” o quel “no”. Gesù ci desidera così: talmente padroni di noi stessi da poter prendere posizione senza voler nasconderci… È un cammino – ovvio! –, un orizzonte che ci sta davanti e che ci chiama, che ci affascina perché ci dà più dignità ogni volta che facciamo un passo in avanti e ci permette di manifestarci per chi siamo.

Andrea Piccolo SJ

Immagino

Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.

Rifletto sulle domande

Cosa dice di te il tuo modo di parlare?

Quando ti comunichi agli altri, quanto desideri esporti per come veramente sei?

In che occasione hai vissuto il valore della sincerità?

Ringrazio

Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.

Vangelo

Mt 5, 33-37
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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