Il Vangelo del giorno, 9 Giugno 2018 – Lc 2, 41-51

Il commento al Vengelo del
9 Giugno 2018 su Lc 2, 41-51

Nona settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B
CUORE IMMACOLATO DELLA BEATA VERGINE MARIA

  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Sabato
  • Il Santo di oggi: CUORE IMMACOLATO DELLA BEATA VERGINE MARIA; S. Efrem – memoria facoltativa
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore  
  • Letture del giorno: Is 61,9-11; 1Sam 2,1.4-8; Lc 2, 41-51
  • Calendario Liturgico di Giugno
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2, 41-51

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

C: Parola del Signore.

A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

“Questa povera vedova ha messo più di tutti”.

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Oggi, dopo la solennità del Sacro Cuore, la liturgia ci propone la memoria facoltativa del Cuore Immacolato di Maria. Per il commento scegliamo le letture del giorno.

E nel vangelo sentiamo di Gesù che durante il suo ministero si è imbattuto continuamente negli scribi e nei farisei, esponenti della pietà giudaica, ma ha dovuto spesso apertamente apostrofarli, perché nel rapporto con Dio e con il prossimo, cercavano principalmente se stessi.

Essi ambivano ad apparire, “pavoneggiandosi in lunghe vesti, nelle piazze, nelle sinagoghe e nei banchetti. E perfino, per qualche necessaria prestazione giuridica, “divorano le case delle vedove”. Gesù, inviato in modo speciale ai poveri, costantemente presenti al suo cuore, manifesta un suo sguardo compiacente su un gesto non visibile all’occhio umano.

Gesù stava osservando coloro che gettavano denaro nel tesoro del tempio e, quando vide una donna offrire i pochi spiccioli, fece questo commento ai suoi discepoli: “In verità vi dico: questa vedova ha messo nel tesoro più di tutti gli altri, poiché gli altri hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, ha messo tutto quel che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.

Siamo di fronte ad uno di quei casi del Vangelo in cui tutto è rovesciato, in cui le cose più umili, le cose più insignificanti ci manifestano come pensa Dio e ci svelano il suo effettivo giudizio. Il gesto della vedova è divenuto il modello dell’agire cristiano. Beati noi quando riusciamo a rivestire le nostre giornate di semplicità e di generosità.

La carità esterna diventa importante quando l’amore interiore ci spinge a farla diventare grande, quando noi siamo capaci di dare quel poco, ma tutto senza riserve. Possiamo ben capire che il figlio dell’uomo, venuto per dare tutto a noi, esaltasse la grandezza di questa misera offerta. Egli si ritrova in questa povera creatura che gioca la vita nella luce dell’amore di Dio.

Facciamoci coinvolgere dal Signore che “spogliò se stesso assumendo la condizione di servo”, divenendo povero per la nostra salvezza!

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