Il Vangelo del giorno, 6 Novembre 2018 – Lc 14, 15-24

Il commento al Vengelo del
6 Novembre 2018 su Lc 14, 15-24

Trentunesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: VERDE
  • Periodo: Martedì
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Da te, Signore, la mia lode nella grande assemblea
  • Letture del giorno: Fil 2, 5-11; Sal 21; Lc 14, 15-24
  • Calendario Liturgico di Novembre

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 14, 15-24
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!».
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Affinché la mia casa si riempia…

Nel clima disteso della conversazione al termine del banchetto e dopo aver udito le raccomandazioni di Gesù sulla scelta dei posti e degli invitati, uno dei presenti pronuncia la beatitudine con cui si apre il vangelo di oggi: “Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!”

Questa esclamazione offre a Gesù l’occasione di raccontare la parabola dell’invito al grande banchetto nuziale. La chiamata di Dio è misteriosa, giunge dal profondo del cuore attraverso molte circostanze diverse, e va accolta come prioritaria ed essenziale.

Ma capire la chiamata significa mettere in questione le cose che si facevano già. Nella parabola più di uno non accetta, perché quello che fa è preferibile alla proposta avanzata. Dio, no! ci sono io! E così si sa cosa rispondere: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo.

Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli. Ho preso moglie…”. Gesù non ci insegna che i poveri, gli storpi, gli zoppi e i ciechi siano particolarmente disposti al Regno, ma ci dice che ogni uomo è particolarmente disposto quando dinanzi a Dio è capace di considerarsi non come colui che ha già il campo, le sue paia di buoi, la sua moglie, ma come colui che è cieco e ha bisogno di vedere, o uno zoppo che ha bisogno di camminare.

Nel corso della giornata ci sono tante cose da fare e, se proprio per quelle tante cose da fare, si trascurasse la presenza di Dio o l’incontro importante con i fratelli, si declinerebbe l’invito ad andare a Dio. La parabola è molto chiara e forte: si conclude con il padrone molto sdegnato, il quale dice: “Nessuno di quelli che erano stati invitati, assaggerà la mia cena”.

Fa pensare perché questo severo giudizio viene dopo due comandi insistenti “esci in fretta e sollecitali ad entrare” rivolti al servo, perché sia piena la sala dei commensali.

Dio tutti ci vuole salvi… Ma dobbiamo rispondere alla sua chiamata.

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