Il Vangelo del Giorno, 28 novembre 2017 – Lc 21, 5-11

Il testo ed il commento al Vangelo
del 28 novembre 2017 su Lc 21, 5-11

XXXIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Martedì
  • Il Santo di oggi: S. Giacomo della Marca; S. Teodora; B. Giacomo Thompson
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: A lui la lode e la gloria nei secoli.
  • Letture del giorno: Dn 2, 31-45; Sal da Dn 3; Lc 21, 5-11
  • Calendario Liturgico di Novembre

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 21, 5-11
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini

Non resterà pietra su pietra…

Lo splendore del Tempio affàscina i discepoli che seguono Gesù; è l’occasione opportuna per un insegnamento che riguarda proprio il valore del tempo e di tutto ciò che è destinato a finire con il tempo. Gesù ha sempre dimostrato un grande rispetto per il Tempio di Gerusalemme.

Sappiamo che Egli preferiva luoghi solitari per pregare, per ricercare i momenti per manifestare, nella sua umanità, un rapporto così fondamentale con il Padre; ciò non gli fa diminuire, anzi, aumenta il valore della preghiera nel tempio. Cristo però sembra dare un valore preciso a tutto perché riferito a Lui. Così le pietre ed il decoro della costruzione del luogo di preghiera, che Gesù non ha disprezzato, non sono fini a se stessi ma sono proprio lo strumento per avere l’opportunità per un rapporto pieno ed efficace con Dio.

Gesù parla del tempio anche in riferimento del corpo che, distrutto risorgerà a vita nuova; così noi siamo pietre vive per la costruzione del corpo di Cristo che è la Chiesa abbiamo iscritto lo stesso destino nella prospettiva della vita eterna: un destino d’Amore con il Padre. È qui proprio l’invito di Gesù; non considerare solo la temporalità e tutto quello che è soggetto all’usura del tempo ma proiettare il nostro sguardo laddove vi è l’incorruttibilità che travalica le leggi del tempo; in Dio stesso possiamo trovare questa opportunità che è in definita l’attuazione nella nostra vita del progetto di Dio.

Guardiamo con meraviglia allora le costruzioni dell’uomo, apprezziamone l’ingegno e le capacità artistiche ma non fermiamoci solo all’aspetto esterno e consideriamo, in Cristo, tutto in Lui e nel suo Amore!

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