Il Vangelo del giorno, 24 Settembre 2018 – Lc 8, 16-18

Il commento al Vengelo del
24 Settembre 2018 su Lc 8, 16-18

Venticinquesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: VERDE
  • Periodo: Lunedì
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore
  • Letture del giorno: Prv 3, 27-35; Sal 14; Lc 8, 16-18
  • Calendario Liturgico di Settembre
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 8, 16-18
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

La lampada sul candelabro. Dia luce a tutti.

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Gesù nel breve Vangelo di oggi ci offre un insegnamento molto significativo sul ruolo della nostra testimonianza, che diventa luce che illumina. “Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso”.

Il cristiano, se vuole imitare Gesù, non può essere una persona che nasconde dentro di sé la propria fede, come un tesoro che debba servire a lui solo. Questa forma di cristianesimo, che bada soltanto alla propria salvezza, rifiutando la spinta missionaria, non si può chiamarsi tale.

L’invito che Gesù ci fa è quello di splendere della sua luce. La trasparenza del Vangelo non si limita cioè a qualche buon esempio, ma a una certa maniera di vivere, di decidere, di disporre di se stessi, della propria vita. “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. Il Signore Gesù che ci esorta ad essere “luce che splende” e che colpisce l’attenzione degli altri, si preparava egli stesso ad essere testimonianza chiara d’amore.

Egli aveva già deciso che sarebbe stato per i secoli dei secoli il segno dell’amore. Affinché la trasmissione del messaggio evangelico sia autentica ed efficace, è necessario che la comunità dei credenti si ponga in ascolto attento e corretto della parola di Dio. E’ il senso della esortazione: “Fate attenzione dunque a come ascoltate”. L’ascolto poi nel tempo della Chiesa è soprattutto lettura della Sacra Scrittura, che i discepoli di Gesù debbono fare in riferimento a lui e al suo evento pasquale per riviverlo in se stessi.

E’ garanzia rifarsi attualmente al documento conciliare ‘Dei Verbum’ per una lettura corretta e per una interpretazione autentica, altrimenti si potrebbe correre il rischio di non conoscere nemmeno quello che si presume di sapere e, spegnere quella lampada che con tanta premura era stata collocata sul candelabro. Gesù, luce del mondo, ha acceso il suo fuoco nei discepoli: divamperà fino agli estremi confini della terra.

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