Il Vangelo del Giorno, 18 marzo 2017 – Lc 15, 1-3. 11-32

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
18 Marzo 2017 – Lc 15, 1-3. 11-32

Seconda settimana del Tempo di Quaresima

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]

  • Colore liturgico: Viola
  • Periodo: Sabato
  • Il Santo di oggi: S. Cirillo di Gerusalemme; S. Frediano; S. Edoardo
  • Misericordioso e pietoso è il Signore.
  • Letture del giorno: Mic 7, 14-15. 18-20; Sal.102; Lc 15, 1-3. 11-32

[/box]

Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:

«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.

Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.

Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Lc 15, 1-3. 11-32

Commento a cura dei Monaci Benedettini

Tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato.

E siamo quasi arrivati a primavera e al racconto del papà buono e del figliol prodigo. E anche noi, tutti attenti, come facevamo nella catechesi, mettiamoci in ascolto del racconto stupendo che ne fa Gesù: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse ala padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta!”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un Paese lontano, e là sperperò il suo patrimonio vivendo da dissoluto”.

Per farla breve: questo bel giovanotto spese tutti i suoi soldi in divertimenti di ogni tipo, e alla fine si trovò in mezzo ad una strada, solo, senza pace e a stomaco vuoto; e non poteva prendere nemmeno le erbacce che mangiavano i porci, che egli portava al pascolo durante il giorno. Nell’estrema miseria rinsavì finalmente, e decise di tornare da suo padre per chiedergli perdono: “Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te, non sono più degno, di essere chiamato tuo figlio”. Così fece. Suo padre lo stava aspettando sulla porta di casa, e quando lo vide, da lontano gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

E poi organizzò una festa così bella, per questo suo figlio che era ritornato sano e salvo… ma il figlio maggiore si ingelosì e non voleva nemmeno rientrare in casa. Ma suo padre allora uscì a supplicarlo: “bisogna far festa e rallegrarsi perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato!”. Il Santissimo Padre Celeste Iddio ci perdona sempre con amore di misericordia ogniqualvolta ci allontaniamo da Lui con il peccato e poi ritorniamo a Lui in chiesa per confessarci.

Egli è davvero ricco di misericordia per ognuno di noi!

Read more

Local News