Il Vangelo del giorno, 15 Aprile 2020

Commento al Vangelo del 15 aprile 2020 a cura dei Monaci Benedettini –

I Settimana del Tempo di Pasqua – Anno A

  • Periodo: Mercoledì
  • Il Santo di oggi: S. Marone; B. Cesare de Bus
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Gioisca il cuore di chi cerca il Signore
  • Letture del giorno: At 3, 1-10; Sal.104; Lc 24, 13-35
  • Calendario Liturgico di Aprile

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Lo riconobbero allo spezzare del pane…

Oggi ci viene presentata dall’evangelista Luca una narrazione di rara bellezza, sotto l’aspetto letterario e di annuncio catechetico. È l’episodio dei due discepoli di Èmmaus, ormai completamente allo sbando, diretti verso casa, delusi di essere stati con Gesù. “Noi speravamo che egli fosse Colui che doveva redimere Israele”. Eppure sapevano tutto di lui, ma non si erano affatto lasciati afferrare da questo giovane e per tanti versi straordinario Maestro. Sono pure al corrente degli ultimi avvenimenti, sono aggiornati su alcune visioni che riguardavano lui, che alcune donne dicevano di averlo visto vivo, ma forse esse – dicono allo sconosciuto – vaneggiavano per il forte desiderio di rivederlo.

Ora essi sono in cammino, lasciando alle spalle una esperienza esaltante da dimenticare, e non si sono per nulla incuriositi per quanto stava accadendo. “Gesù si accostò da semplice viandante, e prese a camminare con loro”. Li ascolta interessato, chiedendo loro il perché di tanta tristezza, così a modo di conoscere il loro disagio. Ora può anche rimproverarli su alcune cose che dovevano già sapere. “O tardi di cuore a credere a tutto quello che hanno detto i profeti! Non doveva forse il Messia patire tali cose, ed entrare poi nella sua gloria?” E mentre camminano verso Èmmaus, Gesù, da Mosè e da tutti i profeti fa percorrere ai due il cammino scritturistico che lo riguardava.

La narrazione fu così convincente, che i due discepoli rimasero affascinati da costringere il loro compagno di viaggio a fermarsi con loro. Gesù acconsentì e quando fu a tavola “prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, e sùbito si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero”. Ecco un altro di quegli attimi intensi, indescrivibili, nei quali Gesù improvvisamente diventa il Gesù della fede, il tutto dell’esistenza umana, il compagno indispensabile del cammino. È un’esperienza che si fa quando, come quei due discepoli, si accoglie e si ascolta il Signore tramite la sua parola. E quella sera inaspettatamente giungono fino a sedere a tavola per spezzare il pane con lui, ormai convinti di condividere la loro stessa vita con il Maestro. Non sono più per Èmmaus, ritornano a Gerusalemme, ed era notte, non più per loro, nel cuore palpitava la Vita, quella stessa del Risorto.

“Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre discorreva con noi lungo la via?”


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