Il Vangelo del giorno, 15 Aprile 2019 – Gv 12, 1-11

Il commento al Vengelo
del 15 Aprile 2019
su Gv 12, 1-11

Lunedì della Settimana Santa
Anno III/C

Colore liturgico: VIOLA

  • Periodo: Lunedì
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Il Signore è mia luce e mia salvezza
  • Letture del giorno: Is 42, 1-7; Sal.26; Gv 12, 1-11
  • Calendario Liturgico di Aprile

Gv 12, 1-11
Dal Vangelo secondo Giovanni

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Il profumo dell’amore.

Echeggiano ancora in noi le consolanti parole assolutorie di Gesù alla donna adultera: «Donna, nessuno ti ha condannata? Neanch’io ti condanno». Oggi è ancora la volta di una donna, Maria, la sorella di Lazzaro nella casa di Betania; Lazzaro, che Gesù aveva risuscitato dai morti, era lì, tra i commensali!

Lei era solita prostrarsi devota e ammirata ai piedi di Gesù; amava ascoltarlo a cuore aperto. Ha urgenza di compiere un gesto per esprimere a Gesù tutta la propria devozione, tutta l’ammirazione, tutta la profonda gratitudine e incondizionata dedizione. Prende trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparge i piedi di Gesù, poi li asciuga con i suoi capelli, riempiendo così la casa dell’aroma di quel profumo.

Il suo gesto, l’umile prostrazione, quell’unguento, quel profumo ha un valore che va ben oltre il pur ammirevole significato che Maria intende dargli: lei preannuncia l’unzione del corpo di Gesù nel giorno della sua morte e sepoltura. Stride la meschinità di Giuda che stravolge il valore e il significato della devota e nobile unzione di Maria, con un gretto calcolo: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?».

Il traditore aveva già in mente altri trenta denari, il prezzo del tradimento del suo maestro? O lo spingeva il losco guadagno personale che poteva trarne? Accorre una grande folla di Giudei, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro: possiamo scorgere in loro gli alleati di Maria che vogliono rendere omaggio al Signore Gesù.

Non mancano però i soci di Giuda, sono i capi dei sacerdoti che già da tempo tramano e hanno in animo la sua condanna. Ora perché molti Giudei credevano in Gesù decisero di uccidere anche Lazzaro, il testimone vivente della sua divina potenza.

Quanto oggi dai al Signore di certo ti arricchisce.

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