Il Vangelo del Giorno, 14 novembre 2017 – Lc 17, 7-10

Il testo ed il commento al Vangelo
del 14 novembre 2017 su Lc 17, 7-10

XXXII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Martedì
  • Il Santo di oggi: S. Rufo; S. Teòdoto; B. Maria Luisa Merkert
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Benedirò il Signore in ogni tempo.
  • Letture del giorno: Sap 2, 23 – 3, 9; Sal.33; Lc 17, 7-10
  • Calendario Liturgico di Novembre

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 17, 7-10
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini

La salvezza dei giusti viene dal Signore.

La salvezza è il dono supremo che Dio ha offerto agli uomini con l’immolazione sulla croce del suo Figlio; è un dono gratuito di grazia. Il richiamo di questo brano di Vangelo è quindi quello di considerarsi dei servitori e dei salvati, di non vantarsi e di non accampare pretese su nessuno, di non fondarsi sui propri meriti. Il fedele nei confronti del suo Dio sceglie un comportamento di totale disponibilità, senza calcoli o contratti.

Alla stessa maniera nella comunità cristiana nessuno deve esigere prestigio o dignità maggiore perché ha offerto prestazioni maggiori. Tutti devono riconoscere di essere “servi inutili”, sereni e felici di potere donare, amare e sacrificarsi per Dio e per gli altri senza la logica fèrrea del capitalismo produttivo. All’origine del comportamento cristiano sta l’apparizione della “grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini”.

La morale del Cristiano ha la sua sorgente nel mistero di Gesù che ha rinnovato l’uomo. La nostra condotta manifesta questa grazia. Due pericoli incombono sulla nostra vita e sui nostri comportamenti: il rischio di ritenerci salvatori di noi stessi, dimenticando l’indispensabile ed umile ricorso al vero ed unico Salvatore e l’inganno dei falsi salvatori, dei falsi profeti del nostro tempo che vorrebbero convincerci che salvezza si identifichi con piacere e potere o ancor peggio nell’adesione alle diverse ideologie.

Siamo stati salvati con il caro prezzo, anche se siamo servi inutili. Quel che conta è che siamo figli di Dio, quel che saremo non è stato ancora rivelato… 🙂

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