Il Vangelo del giorno, 13 Agosto 2019 – Mt 17, 22-27

Il commento al Vengelo del giorno
13 Agosto 2019
su Mt 17, 22-27

XIX Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

Colore liturgico: VERDE

  • Periodo: Martedì
  • Il Santo di oggi: Ss. Ponziano e Ippolito (mf); S. Giovanni Berchmans
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Porzione del Signore, è il suo popolo.
  • Letture del giorno: Dt 31, 1-8; Sal.Dt 32; Mt 18,1-5.10.12-14
  • Calendario Liturgico di Agosto

Mt 18,1-5.10.12-14
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Diventare come i bambini.

Per entrare nel regnio di Dio bisogna farsi piccoli. Bisogna adornarsi della virtù della semplicità e purezza di cuore e di una buona dose di umiltà. Bisogna smettere ogni manìa di grandezza da quando lo stesso Dio si è umiliato nella carne ed ha accettato l’ignominia della passione e della morte di croce. Dobbiamo smettere la presunzione da quando la superbia ci ha tradito inducendoci al peccato. Per essere suoi seguaci dobbiamo specchiarci nel nostro Modello.

La grandezza agli occhi di Dio e direttamente proporzionata al grado di umiltà che sapremo esprimere. Davvero lassù gli ultimi saranno i primi e i presuntuosi di questo mondo saranno relegati all’ultimo posto. In un clima e in un mondo di sfide e di competizioni, talvolta senza esclusioni di colpi, non è facile convincersi di quanto Gesù ci raccomanda.

La paura di essere sopraffatti e sconfitti ci condiziona tremendamente. Non ci piace il ruolo dei perdenti, ci rattristiamo quando veniamo relegati all’ultimo posto. La gerarchia del mondo è esattamente l’opposta di quella di Cristo. Eppure noi cristiani questa strada dobbiamo percorrere con coraggio e fiducia immensa.

Ci conforta e ci incoraggia l’esempio di Maria, l’umile ancella del Signore. Colei che può affermare in piena verità che Dio ha guardato l’umiltà della sua serva per cui tutte le generazioni la chiameranno beata. Ci è di sprone l’esempio dei santi, umili agli occhi degli uomini, davvero grandi agli occhi di Dio.

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