Il Vangelo del giorno, 10 Settembre 2018 – Lc 6, 6-11

Il commento al Vengelo del
10 Settembre 2018 su Lc 6, 6-11

Ventitreesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: VERDE
  • Periodo: Lunedì
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale:  Guidami, Signore, nella tua giustizia
  • Letture del giorno: 1 Cor 5, 1-8; Sal 5; Lc 6, 6-11
  • Calendario Liturgico di Settembre
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 6, 6-11
Dal Vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Salvare una vita in giorno di Sabato.

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La contrapposizione nei confronti del Cristo da parte del Giudaismo ufficiale cresce man mano che il Redentore annuncia e testimonia la buona novella dell’amore. La grettezza e la miopìa spirituale sono nemici del messaggio di salvezza universale, i nemici del Signore non tollerano, in nome della legge, gli afflati di bontà e di misericordia egli sta spargendo sulla terra.

Non siamo esenti da certe assurde manifestazioni di zelo neanche noi: quante volte, codice alla mano o meglio, Bibbia alla mano, leggiamo la Parola di Dio per usarla come strumento di giudizio e di condanna spietata. Gesù, a scanso di equivoci dichiara apertamente: «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui».

Gli scribi e i farisei invece non riescono e non vogliono comprendere la novità che Cristo sta annunciando. Sono preoccupati prevalentemente che la legge, come loro stessi la intèrpretano e di cui si sentono custodi esclusivi, sia osservata e si dimènticano così dello scopo ultimo che il Signore ha voluto annettere a tutta la rivelazione. Gesù nel vangelo di oggi sfida apertamente i suoi nemici: «Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!».

È bello, consolante, che il Signore ci ponga al centro, nel mezzo: così egli dichiara il primato dell’uomo e la sua sublime dignità. Egli già sta dicendo ai suoi nemici e a tutti noi che prima della legge o il cuore stesso della legge è l’uomo con le sue miserie, le sue più urgenti necessità, la sua salvezza e la sua guarigione. Il culmine dell’insipienza è la reazione che gli scribi e i farisei hanno dopo che Gesù ha compiuto il miracolo: «Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù».

Quando sgorga in noi la rabbia dinanzi alla bontà divina vuol dire che la perversione ha raggiunto gli abissi più profondi. Che Dio ci scampi e liberi da tali pensieri. Noi lodiamo Dio perché eterna è la sua misericordia!

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