Il Vangelo del giorno, 10 Marzo 2019 – Lc 4, 1-13

Il commento al Vengelo
del 9 Marzo 2019
su Lc 4, 1-13

Sabato dopo le Ceneri
Anno III/C

Colore liturgico: VIOLA

  • Periodo: Domenica
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Resta con noi, Signore, nell’ora della prova
  • Letture del giorno: Dt 26, 4-10; Sal 90; Rm 10, 8-13; Lc 4, 1-13
  • Calendario Liturgico di Marzo

Lc 4, 1-13
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Dal deserto alla Pasqua.

Gesù pieno di Spirito Santo, guidato dallo stesso Spirito, tentato dal diavolo, si addentra nel deserto in un completo digiuno per quaranta giorni. Egli anticipa così la nostra quaresima e tutti i nostri percorsi penitenziali. La Chiesa poco conosce il deserto e poco lo medita, anche se esso è fonte di meriti infiniti. Gesù ci rivela che le sue sofferenze sono state atroci, dato che l’inferno stesso gli si è scagliato contro, tentandolo.

Là ha vissuto tutte le tentazioni, di tutti i tempi e di ogni generazione. Le ha vissute per noi: le ha combattute e vinte per noi! Gesù è stato tentato fisicamente, moralmente e nello spirito. Fisicamente, colpendo e lacerando il suo corpo; moralmente nel gridare: “Ma chi te lo fa fare di soffrire e salvare gli uomini! Guarda quello che ti faranno!…”, e gli poneva innanzi le intere nefandezze e le perversioni, il disamore umano.

Satana l’ha tentato nello spirito, ponendolo in un deserto interiore: secco, aspro, duro, dandogli suggestioni alla mente, cercando di voler deformare il pensiero nella sua verità, con tutta la sua potenza di male e gridando: “Vedi: il Padre ti ha abbandonato!”. Vinte però le più insidiose tentazione Gesù respinge tutte le altre: la brama delle cose, il potere come possesso, quello di mettere alla prova l’onnipotenza divina.

“Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui”. I suoi dolori sono la nostra rinascita e ci saranno di sostegno e consolazione nella nostra di Passione; ci preparano a vivere veramente e santamente la Risurrezione con tutto il suo frutto. È un gioioso anticipo del trionfo finale di Gesù. È la certezza anche della nostra vittoria sulle tentazioni e sul male se umilmente in Lui confidiamo.

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