Il Vangelo del giorno, 10 Agosto 2018 – Gv 12, 24-26

Il commento al Vengelo del
10 Agosto 2018 su Gv 12, 24-26

Diciottesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: ROSSO
  • Periodo: Venerdì
  • Il Santo di oggi: SAN LORENZO, diacono e martire – Festa
  • Ritornello al Salmo Responsoriale:  Beato l’uomo che teme il Signore
  • Letture del giorno: 2 Cor 9, 6-10; Sal 111; Gv 12, 24-26
  • Calendario Liturgico di Agosto
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 12, 24-26
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Se il chicco di grano caduto in terra non muore…

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La figura di un martire, così lontano da noi, crea non pochi problemi. Alle già scarse notizie si aggiunga che il suo ricordo si è sedimentato in tradizioni che ne offuscano la veridicità storica.

È come se celebrassimo un personaggio mitologico che poco o niente ha a che fare con la fede. È solo la Parola di Dio che può dare spessore a questi santi, ormai messi nel dimenticatoio se non fosse per i vari onomastici che vi si celebrano. Il servizio e il martirio sono due componenti basilari del dinamismo cristiano, attraverso di essi la fede trova la sua pienezza e la sua ragion d’essere.

Sarebbe interessante sapere quale risonanza aveva nella vita di questi santi la parola che abbiamo letta e come percepivano il “dare testimonianza”, qual era la loro relazione con la morte che essi affrontavano coerentemente con la loro scelta di servizio. Ma ciò che si chiede ad un tempo così lontano, non si può fare a meno di vederlo intorno a noi in molte persone che vivono il loro cristianesimo con slancio e semplicità.

Il celebrare i martiri ha senso in quanto in essi celebriamo tutti quei cristiani che nella vita testimoniano Cristo attraverso i piccoli, ma altrettanto dolorosi, martirii quotidiani. Insieme a san Lorenzo ricordiamo i genitori che soffrono per i loro figli senza perdere la speranza in Dio, coloro che sono oppressi dalla malattia e sanno fare del loro dolore una fonte positiva di bene, tutti coloro che pur vivendo situazioni disagiate economiche, fisiche e morali sanno mantenere viva la loro fede.

Non è forse anche questo martirio? E se vissuto in unione alle sofferenze di Cristo non diventa servizio a favore di tutti i fratelli?

“Se il chicco di grano caduto in terra non muore…”.

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