Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 8 Ottobre 2020

uando si parla di sirene nei racconti mitologici ci si riferisce a creature crudeli, che prima ti attiravano a loro con un canto soave e poi, una volta vicini, li uccidevano. Basta ricordare che Ulisse per sfuggire ad esse obbliga gli uomini della sua nave a tapparsi le orecchie per non sentirle.

A me colpisce la storia di Orfeo, lui scegli una strategia diversa da quella di Ulisse per superare le sirene, lascia liberi tutti e comincia a cantare per tutto il tragitto dello barca, superando il canto delle sirene; Orfeo lascia liberi, sa che c’è il male, ma non lo nasconde, ma insiste per tutto il tragitto per dare ai propri compagni un’alternativa.

Gesù fa proprio così con me, ogni giorno insiste e bussa alla porta di casa mia. Egli non lega nessuno, non tappa gli occhi o le orecchie ma trasforma il suo canto in persone in incontri nella speranza che io non scelga il male che abbaglia ma poi porta giù nell’abisso come le sirene. Cristo insiste con te  perché ti ama e perché sa quanto vali e per questo apre per te porte che nessuno potrebbe aprire e nessuno potrà chiudere!

In che modo e in che cosa Gesù sta insistendo con me? Mi faccio abbagliare dal canto delle sirene?


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