Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 7 Luglio 2020

Ai miracoli che (anche oggi) compie il Signore nella nostra vita possiamo rispondere in due modi: con la fede che si meraviglia e accoglie il dono riconoscendolo come grazia oppure con l’incredulità che ci allontana e lo rifiuta. Lo sguardo di Gesù nei nostri confronti non cambia: lui sente compassione per noi nonostante i nostri “no”.

Il nostro male muove le sue viscere, fino a com-patire, a patire-con noi il nostro stesso male perché l’uomo, allontanatosi da Dio, è lacerato, diviso da sé e da tutti, e oppresso, schiacciato fino a terra, incapace di stare ritto. Di fronte alla mancanza di operai Gesù non conclude: “Datevi quindi da fare!” ma ci ricorda che basta che ci rivolgiamo al Padre chiedendo. E’ il Padre che opera costantemente e quello che ci viene chiesto è solo la preghiera e l’aver fiducia in Lui.


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