Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 31 Gennaio 2021

Quando ero piccola ricordo una serie tv molto seguita che si chiamava “Caro Maestro” in cui tra i vari personaggi spiccava sicuramente il protagonista: un maestro fuori dagli schemi che non solo insegnava le nozioni, ma si interessava alla vita di ogni suo alunno cercando di supportarne la crescita. Era una personaggio affascinante e positivo.

Quando immagino Gesù in questo Vangelo, lo immagino un po’ come lui: un maestro buono, disponibile, ma, nello stesso tempo, retto e vigile. Tutti erano catturati e stupiti dal suo modo di insegnare, perché era originale, vicino alla gente, senza perdere di autorità. Il nostro amato Don Bosco, che oggi ricordiamo in modo particolare, si era nutrito dell’esempio di Gesù maestro, tanto da incarnarlo perfettamente in ogni attimo della sua vita.

Egli era per i suoi ragazzi un maestro attento, come testimoniamo queste parole di Stefano Castagno, uno dei ragazzi che frequentavano l’oratorio di Valdocco:
«Don Bosco era sempre il primo nei giochi, l’anima delle ricreazioni. Non so come facesse, ma si trovava in ogni angolo del cortile, in mezzo a ogni gruppo di giovani. Con la persona e con l’occhio ci seguiva tutti. Noi eravamo scarmigliati, talvolta sudici, importuni, capricciosi. Ed egli provava gusto a stare tra i più miseri. Per i più piccoli aveva un affetto da mamma. Spesso si bisticciava, ci si pestava. E lui a dividerci. Alzava la mano come per percuoterci, ma non ci picchiava mai, ci tirava via a forza pren­dendoci per le braccia».

Grazie Signore per il dono di Don Bosco, perché ci hai fornito un modello sempre attuale e moderno di maestro.


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