Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 26 Dicembre 2020

Se nei giorni precedenti il Vangelo era tutto incentrato sul Padre e sul Figlio, oggi diventa protagonista la terza persona della Trinità: lo Spirito Santo. Egli si fa vivo e forte proprio nei momenti in cui siamo turbati, in cui abbiamo paura di non saper cosa dire, e ci salva, ci suggerisce le parole all’orecchio.

Lo Spirito Santo ci sussurra: “Non preoccupatevi, non affannatevi per quello che sarà domani”. Egli è compagno nella perseveranza, nella voglia di rialzarsi anche quando il dolore è grande, quando pensiamo di non avere le forze, quando pensiamo che tutti ci abbiano voltato le spalle. Santo Stefano, che oggi la chiesa ricorda, aveva capito bene questo e si era fidato dello Spirito Santo, tanto da riuscire a difendersi di fronte al sinedrio anche quando le accuse contro di lui erano forti.

Stefano ci insegna la perseveranza che non dipende solo da meriti umani, ma dall’ispirazione dello Spirito Santo, quella stessa ispirazione che lo spinge a pregare per i suoi carnefici proprio mentre lo stanno uccidendo. Grazie Signore per il dono di Santo Stefano che oggi ci insegna a vivere facendo del Signore la nostra forza.


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