Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 20 Giugno 2022

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È proprio vero che a volte ne ammazza più la lingua che la spada. Quante volte il giudizio di una persona ha totalmente annientato il prossimo senza dargli neanche la possibilità di potersi difendere, quante volte ancora prima del giudizio in noi è scattato il pregiudizio nei confronti di una persona sulle base di alcune supposizioni?

E‌’ però evidente che ognuno di noi conosce meglio le sue condizioni che quelle degli altri, è evidente che il Signore Gesù oggi m’invita non tanto a giudicare ma ad amare. Siamo nell’epoca degli schieramenti, appena c’è un nuovo argomento nel tavolo dei media siamo chiamati ad esporci immediatamente alle volte senza avere l’opportunità di approfondire di conoscere; ci viene chiesto subito di scegliere tra bianco o nero, tra la salvezza e la condanna di una persona, e invece di radicale c’è solo la scelta in Cristo, scelta che c’invita ad amare e perdonare, persino un ladrone messo in croce, non a caso nel Vangelo l’altro viene identificato come fratello.

Allora quando ci sarà un nuovo argomento su cui schierarsi, su cui sparare il nostro giudizio forse sarà bene ricordarci di questo Vangelo, e soprattutto della regola delle 10 P: Prima pensa, poi parla, perché parole poco pensate portano pena; o come diceva una famosa canzone: pensa, prima di sparare, pensa!

C’è qualche rapporto che sono chiamato a ricucire perché frutto di un mio giudizio affrettato? Vivo più nell’ottica del giudicare o dell’amore?

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