Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 2 Giugno 2022

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L’amore di cui ci parla Gesù va decisamente oltre i nostri schemi. È umano perché ci riguarda in pieno, ma anche divino perché nasce dall’amore del Padre. Interpella chi crede oggi, ma non esclude chi crederà un giorno. Include tutti, ma non annulla l’individualità né  l’unicità di nessuno. Siamo una cosa sola, ma ognuno è chiamato per nome. Questa è la bellezza.

Oggi ricordiamoci due cose importanti: la prima è che siamo stati pensati per un Amore umanamente divino e divinamente umano, che ci abbraccia tutti e abbraccia tutto di noi. E poi che siamo portatori e ricevitori di questo Amore. Gli “altri” che proviamo ad amare e per cui spendiamo le nostre energie, i “ragazzi” per cui don Bosco visse fino all’ultimo respiro, non sono una categoria astratta.

Coloro per cui diamo la vita, a partire dalla nostra famiglia, dagli amici, dai ragazzi in oratorio, hanno un nome, un volto, una storia. Ognuno è una tessera diversa dello stesso mosaico. Amare significa riconoscere di essere una cosa sola con Dio e con i fratelli… in poche parole, di poter amare da Dio!


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