Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 3 Agosto 2021

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Tutto mi soffia contro, Signore. La mia barca è fragile, la prua si alza sempre più in alto, quasi vola: acqua e cielo si stanno mescolando, i confini si allentano, tutto si confonde. Ho il cuore in gola, spinto da un vento contrario che invece di accompagnarmi con delicatezza mi si avventa contro con violenza, più solido di un muro, più tagliente di una lama… Un vento respingente che non è la brezza leggera in cui ti palesi quando mi accarezzi il viso e mi ricordi la tua presenza, sussurrando il mio nome. Questo vento non sei tu, tenta di separarmi da te.

Ma tu mi chiami. «Vieni!», dici. Chiami proprio me e in quell’istante ritrovo la forza nelle gambe. Un passo, un altro: venire da te è semplice. Non importa quanto impossibile sia la strada, io vengo. Perché anche l’acqua è strada, se deve accompagnarmi a te. Parto e il mio coraggio spaventa le onde, che si fanno più alte. Ho paura. Per un attimo dimentico la mia meta e comincio ad affondare. Sono sola in mezzo al mare, sola in mezzo al mare…

Non sono sola: sto venendo da te, che mi aspetti con la mano tesa. La mia mano tocca la tua, il vento cessa. Nulla può staccarmi da te. Ti tocco e mi guarisci: nessuna ferita può più frenare il mio cuore. Anche se ho paura, anche se penso di non essere forte abbastanza… è la meta a creare la strada.

Verena M.


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato