Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 26 Gennaio 2021

Gesù è in cammino verso Gerusalemme, avvicinandosi il compimento della sua Storia, svela ai discepoli e quindi a tutti noi il senso della sua missione – e noi siamo chiamati a esserne partecipi.
Sì, perché la storia della salvezza non si esaurisce a Gerusalemme, ma continua nelle nostre vite.

Che libertà, che fiducia: Dio, che si fa uomo in Cristo, squarcia il velo dell’Eternità e entra nella finitezza del nostro tempo e in essa decide di abitare. Essere testimoni di Cristo quindi non è abbracciare una scuola di pensiero, non è aderire a una dottrina filosofica.
È Vivere.

Lungo il cammino il Signore ci esorta ad alleggerirci della borsa delle nostre certezze, della sacca delle nostre esigenze, dei sandali con cui rincorrere le nostre aspettative per andare incontro all’altro più leggeri.

La relazione è ciò che rende la nostra vita feconda, l’amore di Dio ci dà la rotta, la Via – ed è quello stesso amore che siamo chiamati a donare. Siamo inviati come agnelli in mezzo ai lupi, questa è la rivoluzione di prospettiva di cui ci dobbiamo rendere testimoni.

In una società dove spesso l’altro è competizione, minaccia, prevaricazione, siamo chiamati a portare unità, a condividere, a prenderci cura, ad accogliere. Solo così il regno dei Cieli sarà veramente vicino, se lo costruiamo a due a due!

Pietre Vive (Roma)


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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