Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 25 Marzo 2021

In verità all’epoca di Gesù nessuno osava chiamare la propria bambina Maria. Questo nome portava male perché rievocava la sorella di Mosè, castigata con la lebbra per la sua ambizione. Per non parlare del luogo, Nazareth, una borgata di persone che vivevano in grotte scavate in pietre calcaree. Piccolissimo centro noto per ospitare un nutrito nucleo di “terroristi” antiromani e di facinorosi.

Insomma, una storia di salvezza improbabile che oggi, a posteriori, ricordiamo in tutta la sua bellezza e che sembra invitarci a guardare le nostre dimore con gli occhi di Dio. Questo cambio di sguardo potrebbe aiutarci a comprendere che oggi non celebriamo un evento compiuto, ma l’inizio di un processo continuo che offre anche a te la possibilità di lasciarti abitare e vivificare dal Verbo di Dio.

Oggi il Signore con la sua inconfondibile delicatezza chiede di prendere spazio in te. Ma attento, il tuo “sì” non sarà senza conseguenze! Infatti, come afferma splendidamente A. Chercoles SJ, questo evento ti trasformerà ad immagine di Maria, in una persona “sin tacones ma de puntillas”. Uomini e donne a cui non occorreranno più “tacchi” per apparire più alti di quello che sono; ma che con infinita delicatezza, in punta di piedi, sapranno prendersi cura della vita loro affidata!

Oggi il Signore desidera farsi vivo nel tuo grembo, nella parte più segreta, dove fecondità e dolore posso trovare, per dono dello Spirito, una nuova in-concepibile fecondità. La festa odierna possa donarci la bellezza della semplicità! Potremmo, allora, far nostra la preghiera di don Tonino Bello: «Santa Maria, donna senza retorica, prega per noi inguaribilmente malati di magniloquenza!».

Narciso Sunda SJ


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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