Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 24Novembre 2020

Parole difficili, quelle di oggi. Non più il linguaggio delle parabole, della vita quotidiana, ma quello dell’apocalisse e, quindi del(la) fine, della rivelazione, dello svelamento. Di ciò che sarà. Siamo pronti?

Il tempio di Gerusalemme era uno scrigno che doveva conservare e trattenere ciò che c’è di più prezioso: la presenza di Dio. Lì Lui c’è. Gesù farà a pezzi questa idea, pietra dopo pietra. Ma quando, quando accadrà? “Dicci come, dacci un manuale di istruzioni”, chiedono i discepoli.

Gesù non dà risposte.

Lui è la risposta, la Via. Ci invita a essere accorti, attenti, vigili a sapere leggere i segni del tempo, a cercare e trovare la presenza di Dio in tutte le cose. Non saranno le pestilenze, le guerre, le pandemie, a svelare il mondo. Dopo il Gesù risorto, il mondo si svela ogni giorno, in ogni luogo, ad ogni pezzo di cuore convertito.

È un’attesa costante, quotidiana, quella del discepolo, che si confronta con la realtà del mondo. Ma la nostra non è un’attesa a braccia conserte, quanto, piuttosto, a braccia spalancate. Come le sue, sulla croce.

Siamo pronti?

Francesca Carraro


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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