Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 24 Agosto 2020

Lo vediamo questo Filippo: gli occhi pieni di luce, le mani che gesticolano entusiaste, la bocca che freme per raccontare. Corre incontro a Natanaéle, non può trattenere l’entusiasmo dell’incontro con il Messia, è qualcosa di vivo, un fuoco che brucia e risplende: vieni e vedi anche tu!

In queste settimane fuori dal ritmo dell’ordinario, l’invito è a fare tesoro degli incontri e dei momenti che ci permettono di sentire, di fare esperienza della presenza viva di Dio nelle nostre vite e di portarli a casa, portarli nel nostro ordinario: farci testimoni della bellezza e della vita che incontriamo, alle persone vicine, agli amici.

È infatti proprio di un amico che si fida Natanaèle. È questa relazione di amicizia, questa fiducia, che permette a Natanaèle di andare oltre ai pregiudizi, a vincere lo scetticismo che “da Nazareth non può venire nulla di buono”.

È in questo che non c’è falsità, ma autenticità. È in questa capacità di Natanaèle di mettere in discussione le certezze e tutti i preconcetti che accompagnano le nostre origini per andare oltre, aprirsi a qualcosa di nuovo. Accogliere il diverso, l’altro, quando l’Altro si è già fatto prossimo a noi, già ci conosce, già ci ha consacrati a una vita di gioia piena.

Francesca Carraro


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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