Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 21 Agosto 2019

Il padrone esce all’alba per cercare operai per la sua vigna. E poi ancora esce una, due, tre, quattro volte. Cerca operai anche quando ormai è tardi, quando forse non avrebbe nemmeno senso cercare… È un padrone che a prima vista sembra faccia tutto ciò perché interessato alla sua vigna, ma andando più avanti nella storia, si capisce che lo fa perché interessato proprio ai lavoratori!

Ognuno di noi può identificarsi in uno di questi lavoratori che sono in attesa di qualcosa/qualcuno e che a un certo punto incontrano il padrone. Chi all’alba, chi a metà giornata, chi poco prima della sera. 
Quanto è bello sapere che il padrone, il Signore, ci cerca! E lo fa più volte! Anche se noi magari abbiamo passato la giornata senza fare niente o a seguire altri “padroni” che però non ci hanno in realtà neanche voluto. 

Magari all’inizio tendiamo ad accettare la proposta del padrone solo per via della paga. Un po’ come quei lavoratori andati per primi nella vigna e che poi mormorano e si lamentano perché non hanno ricevuto abbastanza. Questi vivono il lavoro nella vigna solo come una fatica, come un “dare solo per avere”.

Invece davanti alla paga alta inaspettata – o magari anche prima, davanti alle azioni inattese del padrone – tanti altri lavoratori, e più di tutti forse gli ultimi arrivati, capiscono il vero interesse del padrone.
È bello quindi immaginare che questi ultimi diventino i primi a presentarsi in piazza all’alba del giorno dopo, desiderosi di tornare in quella vigna, a “lavorare” per chi davvero tiene a loro.

Marco Sturniolo

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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Sei invidioso perché io sono buono?

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20, 1-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore

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