Gesuiti – Commento al Vangelo del 4 Maggio 2019 – Gv 6, 16-21

Si fa sera nella mia vita e la delusione mi soffoca: lui non arriva, benché avesse promesso il contrario. Le onde dell’angoscia si alzano, il vento aumenta e io resto sola, a remare contro il nulla. L’altra riva invece che avvicinarsi si allontana, il buio è sempre più fitto, comincio ad annegare nell’idea soffocante della sua assenza. Le onde si fanno sempre più alte, un vento rabbioso sembra allontanare ogni speranza.

Quante volte mi è sembrato che nessuno arrivasse accanto alla mia barca? Prendo quell’istante della mia vita in cui tutto si è fatto buio e lì chiedo al Signore di venirmi a visitare. Mi metto in attesa fiduciosa perché so che quando arriverà, mi scalderà con la sua presenza. E la paura scompare perché non sono più sola.

Posso ritornare a fidarmi, posso riprendere vita e la barca raggiunge l’altra riva con facilità. Il Signore resterà nei miei giorni: il mio viaggio sarà il suo viaggio, la mia volontà la sua volontà.

Verena M.

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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Videro Gesù che camminava sul mare.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 16-21

Venuta la sera, i suoi discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.

Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.

Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».

Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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