Gesuiti – Commento al Vangelo del 4 Gennaio 2019

Un nuovo inizio è segnato dallo “stare-in-movimento”.
Gli esempi ci aiutano a vivere e, nonostante ci siano di grande insegnamento più di tante parole, ad un certo punto anche non bastano, ci portano a scoprire la necessità di qualcosa che li supera: l’esperienza diretta. Ad un certo punto bisogna fissare lo sguardo su quello che ci passa innanzi ed entrare in relazione, di giorno in giorno, nei nostri luoghi abituali.

È proprio nel contesto quotidiano – nella dimora, luogo più intimo per la persona – che i discepoli fanno esperienza della presenza, intuiscono le abitudini, la cura per le cose e per gli altri, il semplice stile di vita che anch’essi cercano, quello stile che salva.
Innanzitutto il mettersi in ascolto, il successivo “con-muoversi”, il vedere e stare nell’esperienza e nella relazione portano all’incontro e all’annuncio che restituiscono all’essere umano la propria originale identità.

La vita dunque diviene esperienza di preghiera e testimonianza di salvezza per tutti.

Mounira Abdelhamid Serra

Rifletto sulle domande

  • Immagino passare un uomo di nome Gesù, lo seguo e visito la sua casa, come la immagino?
  • Cosa in quella casa mi ricorda la mia vita?
  • A chi posso raccontare quello che ho scoperto in quella casa o quale comportamento posso assumere che ne dia testimonianza anche tacita?

Ringrazio

Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]

LEGGI IL VANGELO

Gv 1, 35-42
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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